Lepore sferza: "Industriali zitti sul caso Franchi"

"Nessuna presa di posizione contro di lei". Confindustria: "No comment". La stilista si difende: "Mi sono espressa in modo inappropriato"

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Continua il dibattito sulle affermazioni della stilista Elisabetta Franchi, che per la sua azienda dice di preferire manager donne "anta" e con alle spalle "giri di boa" come "figli, matrimonio, separazione". Ieri anche il sindaco Matteo Lepore è intervenuto sulla questione, sferzante: "Non ho sentito prendere posizione l’associazione degli industriali – le sue parole –. È possibile che abbiamo industriali che dichiarano di non assumere le donne perché potrebbero voler avere figli? Nel 2022 dobbiamo sentire un linguaggio di discriminazione di questo genere? Dobbiamo sfidare il sistema industriale a essere all’avanguardia". Parole a cui Confindustria risponde con un deciso "no comment".

A scaricare la socia sono poi proprio le colleghe dell’Associazione imprenditrici e donne dirigenti d’azienda, Aidda, di cui Franchi è membro: la presidente Antonella Giachetti non le manda a dire. "Quella dell’imprenditrice è una posizione preistorica – attacca –. Prendiamo le distanze da pensieri che denotano un approccio antiquato, competitivo, aggressivo e che non rappresenta la nostra posizione".

Contro le affermazioni della stilista si schierano poi le donne di Forza Italia: Erika Seta, coordinatrice di Azzurro Donna Emilia-Romagna, riflette sul senso di parole che, ritiene, "sollevano un grande tema, a cui il Paese deve porre mano con la giusta serietà, quello delle politiche per la famiglia anche garantendo servizi accessibili, con costi affrontabili, declinati secondo le esigenze della conciliazione dei tempi e degli affetti".

C’è anche però chi la giustifica: come l’imprenditrice Sonia Bruganelli, moglie del conduttore Paolo Bonolis, che su Twitter scrive: "Il suo modo di esprimere la sua politica aziendale non sarà stato gradevole, ma ricordo che è la sua azienda, che paga lei i suoi dipendenti e credo sia libera di assumere chi reputa più opportuno".

Infine, in serata, è la stessa Franchi a ribadire in un comunicato quanto già in parte affermato nei giorni scorsi: "Elisabetta Franchi è da sempre con le donne e a sostegno delle donne lavoratrici – spiega –. Ci tengo quindi a chiarire il senso, più ampio, del mio intervento all’evento ’Donne e Moda: il barometro 2022’, nel quale ho cercato di rispondere alla domanda sul perché in Italia, nel settore della moda, non esistano donne in ruoli dirigenziali. È purtroppo un dato di fatto, come mostrano i numeri di Camera della Moda e Confindustria, e la mia stessa personale esperienza come capo d’azienda racconta di quanto sia ancora disseminata di ostacoli l’ascesa professionale delle donne verso ruoli apicali, anche nella moda".

Poi il mea culpa: " Riconosco di essermi espressa in modo inappropriato, ma i fatti parlano chiaro: nella mia azienda su 300 dipendenti, l’80% sono donne, di cui la maggioranza under 40, e le manager sono il doppio degli uomini. Ma lavorare nel mondo della moda richiede disponibilità, ritmi serrati, dedizione e spesso ciò coincide con grandi rinunce nella sfera privata, che io per prima ho dovuto fare. Sacrifici – prosegue – che non tutte le donne possono affrontare, anche per l’impossibilità di molte, pur volendo, di rientrare al lavoro dopo la maternità, per mancanza di supporti famigliari e sociali. Riguardo all’età delle dirigenti, solitamente si arriva a un ruolo dirigenziale, diverso da quello manageriale, dopo anni di esperienza, e spesso coincide con gli ’anta’: ma questo vale anche per gli uomini".

Federica Orlandi

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