Tredici scatti che immortalano le donne afghane vestite nel loro abito tradizionale, il burqa, che camminano per la strada in un contesto quotidiano di guerriglia e di pericolo. È la nuova sezione espositiva della Fondazione Cirulli: Le Donne di Kabul. Nello sguardo del fotografo Pino Settanni. Le immagini fanno parte di una campagna fotografica più ampia, che Settanni ha realizzato nel 2002, quando si trovava in Afghanistan per conto dell’Esercito italiano. Durante la sua permanenza ha documentato il popolo afghano subito dopo la caduta dei talebani. Al centro della sua ricerca ci sono spesso le donne, occultate dal burqa. Donne che vivono in un mondo a parte, separato da quello degli uomini. E da cui emerge una condizione femminile nella quale parole come libertà, identità e stereotipi di genere assumono significati estremi e, a volte, disorientanti.
Le foto, stampate da Settanni nello storico studio di via Ripetta, sono state poi digitalmente elaborate dall’artista nel 2003 e stampate su carta. L’effetto finale è suggestivo, fortemente evocativo, e i pixel, usati come sciabolate di colore, dilatano le figure femminili nello spazio fino a farne perdere i confini e diventare un tutt’uno con lo sfondo.
La sezione espositiva è visitabile due domeniche al mese, a partire dal 20 marzo, anche attraverso due visite guidate che esploreranno la corposa lavorazione artistica di Settanni. Il primo appuntamento guidato, domenica alle 16,30, verterà sul corpus di 13 fotografie che compongono la mostra. L’appuntamento successivo, domenica 3 aprile alle 16,30, affronterà il racconto dell’artista nel panorama nazionale, il suo rapporto con i più grandi personaggi del suo tempo (registi, attori, artisti, scrittori) e le sue più importanti lavorazioni artistiche.
am. ap.
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