Bologna, morto Luigi Pedrazzi. Fu tra i fondatori de Il Mulino

Sabato alle 11 il funerale. Cattolico colto e inquieto, aveva partecipato anche alla nascita dell'Ulivo di Romano Prodi

Luigi Pedrazzi, avrebbe compiuto a settembre 90 anni

Luigi Pedrazzi, avrebbe compiuto a settembre 90 anni

Bologna, 27 giugno 2017 - E' morto Luigi Pedrazzi, una delle grandi menti di Bologna, docente universitario, politologo e giornalista fu tra i fondatori de Il Mulino: fece infatti parte dal 1951 del gruppo promotore della rivista 'Il Mulino' della quale è stato direttore dal 1961 al 1965, oltre che presidente della Società editrice dal 1965 al 1970. Dal 1978 ha presieduto l'Istituto Cattaneo. Autore di numerosissimi saggi, il suo ingresso in politica risale al 1956 come consigliere indipendente nella lista di Giovanni Dossetti e nel 1995 ha anche ricorperto la carica di visindaco con Valter Vitali, primo cattolico a ricoprire quella carica a Bologna. E alla sua città era legatissimo e partecipò anche alla fondazione del quotidiano 'Il foglio di Bologna'.

Nato a Bologna nel 1927, avrebbe compiuto 90 anni a settembre. Da sempre vicinissimo al mondo cattolico, seguì anche Beniamino Andreatta nella sua avventura dell'Università della Calabria, e ha avuto un ruolo culturale importante nella fondazione dell'Ulivo di Romano Prodi. Nel 2015, il sindaco Virginio Merola lo ha insignito dell'Archiginnasio d'Oro e proprio in quella occasione Prodi di lui disse: “Ha dato un aiuto alla nascita di istituzioni bolognesi importantissime, al Mulino mettendoci anche tutti i risparmi della sua famiglia. Perché venisse una cosa bella ha pagato sempre di persona. Poi è stato un educatore straordinario per giovani. Ha partecipato alla vita politica in modo attivo, nei quartieri, è stato un insegnante e uno sperimentatore di scuole nuove innovative e ha avuto una vita straordinariamente importante”.

Tutto il suo percorso personale e politico ha avuto come faro conduttore la volontà di costruire il dialogo: fra credenti e non credenti, cattolici e comunisti, in primis, ma anche fra credenti di diverse religioni. La politica italiana perde quello che per certi versi è stato un precursore di scelte che continuano a segnare l'orizzonte politico attuale, mentre la società e la cultura perdono un uomo che non si risparmiava per le cause in cui credeva: la pace, la lotta alla povertà, la partecipazione democratica e la pratica della libertà.

"Bologna perde un punto di riferimento umano, culturale e politico. Da ieri sera – scrive il sindaco Virginio Merola – ci sentiamo più soli. La storia di Luigi Pedrazzi ci parla di tante cose: Il Mulino, certo; il suo grande contributo a tutta la città come vicesindaco; ma soprattutto il valore di un uomo che ha saputo sempre indicarci la direzione giusta. Gli avevamo attribuito l'Archiginnasio d'oro nel 2014 nella convinzione profonda che lui è stato uomo del dialogo. Una capacità che in questi tempi confusi sarebbe preziosa e che tuttavia sembra smarrita".

I funerali di Luigi Pedrazzi si svolgeranno sabato 1 luglio alle 11 presso la chiesa di Sant'Antonio da Padova, il cui parroco è don Giovanni Nicolini, in via della Dozza 5/2 a Bologna. La camera ardente sarà aperta a Crevalcore (con ingresso da Viale Italia, di fianco alla chiesa), domani, giovedi 29 giugno, dalle 9 alle 12 e dalle 15.30 alle 19 e venerdi 30 giugno dalle 9 alle 12. La salma arriverà poi nella chiesa di Sant'Antonio da Padova dove sarà visitabile dalle 17.30 alle 21. Giovedì 29 giugno alle 20.30 nella Chiesa provvisoria di Crevalcore è in programma anche un momento di preghiera per ricordare Luigi Pedrazzi.

 

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