Bologna, una 'tendopoli' alla Lunetta Mariotti

Alloggi di fortuna comparsi da una decina di giorni. Il presidente del Navile Ara: "Intervengano i servizi sociali"

Una delle tende comparse alla Lunetta Mariotti, al Navile, arredata con fornelli e coperte

Una delle tende comparse alla Lunetta Mariotti, al Navile, arredata con fornelli e coperte

Bologna, 27 luglio 2021 - Due grandi tende, un fornelletto da campeggio, cuscini e carrelli pieni di coperte e vestiti. L’accampamento di fortuna è comparso da almeno dieci giorni al parco della Lunetta Mariotti, al Navile. Uno spazio verde spesso frequentato da senza tetto, immigrati irregolari e anche spacciatori, che bivaccano all’ombra degli alberi per tutta la giornata. E, in alcuni casi, fanno del parco la propria casa. Puntualmente, il Quartiere interviene, inviando municipale ed Hera per portare via materassi, buste dell’immondizia, carrelli della spesa utilizzati come dispensa e armadio. E anche in questo caso, il presidente del Navile Daniele Ara si è attivato: "Ho segnalato ormai da dieci giorni la situazione – spiega Ara –. Non è la prima nella Lunetta Mariotti, dove insistono situazioni anche di fragilità, che sicuramente non possono essere risolte soltanto con un intervento di ordine pubblico".  

La lunetta Mariotti è frequentata quotidianamente da ragazzi e uomini di origine centrafricana, "una parte di questi – prosegue Ara – frequentava l’ex mercato ortofrutticolo e alcuni bar di via Fioravanti. Tra loro ci sono sia persone che hanno bisogno di aiuto, di una risposta in termini sociali, sia spacciatori per cui invece è necessario intervenire in altro modo". Sul ‘nuovo’ accampamento allestito nel parco, Ara è chiaro: "Sicuramente quella tenda va rimossa – dice –. Però per affrontare la questione, una volta per tutte, è necessario un salto di qualità. Non basta la risposta repressiva, è necessario un interessamento da parte dei servizi sociali, perché queste persone vanno ascoltate e aiutate, cercando, se possibile, una soluzione per loro".  

Una posizione condivisa dall’assessore alla Sicurezza Alberto Aitini, per cui si tratta di "una persona in condizione di marginalità sociale, per cui è necessario un intervento dei servizi sociali, a cui la situazione verrà segnalata". Intanto, però, la questione va risolta, come auspicano i residenti della zona che vorrebbero tornare a usufruire del parco senza rischiare di trovarsi in ‘casa d’altri’ (con tanto di docce alla fontanella, come già accaduto più volte in passato) e i coltivatori degli orti sociali, "la cui pazienza è infinita e per questo li ringrazio", come dice ancora Ara.  

Nel luglio 2016, proprio nel mezzo di una guerra tra bande per spartirsi lo spaccio di droga in questa porzione di Bolognina, Abdoulaye Sall, senzatetto senegalese di 46 anni, venne ucciso con una coltellata al collo da Boujneh Omrani, pusher tunisino pieno di alias, ora condannato a vent’anni. Fu in quel periodo infatti, quando in Bolognina cominciavano a moltiplicarsi gli ‘occhi elettronici’, che gli spacciatori, per poter portare avanti i loro traffici indisturbati, si spostarono in questa porzione verde di via della Beverara, prima esclusivamente frequentata dalla comunità gambiana e senegalese, oltre che, durante le ore di luce, da anziani della zona e frequentatori degli orti sociali.  

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