Malattie infettive a Bologna, varicella al top. Vaccinazioni in aumento

E dopo anni di assenza, torna a farsi sentire il morbillo con una trentina di casi l'anno

La preparazione di una dose di vaccino in una foto d'archivio Ansa

La preparazione di una dose di vaccino in una foto d'archivio Ansa

Bologna, 11 agosto 2018 - La varicella? E’ la malattia infettiva più segnalata in città. Dopo anni di assenza, torna a farsi sentire il morbillo con una trentina di casi l'anno. Mentre nel 2017 c'è stata un'epidemia di epatite virale con oltre 100 casi in più rispetto al 2016. Per contro, nell'ultimo anno le vaccinazioni negli adulti sono raddoppiate. A tratteggiare il quadro dell’andamento delle malattie infettive in città è l'Ausl nella relazione annuale sull’attività 2017 del Dipartimento di sanità pubblica.

Considerando gli ultimi sei anni, la varicella si piazza sul gradino più altro del podio delle malattie infettive. Anche se l’andamento è in calo: 1.323 i casi del 2012 divenuti 1.038 nel 2017. Con picchi di circa duemila segnalazioni nel 2013 e 2016. Al secondo gradino delle malattie esantematiche, si piazza la scarlattina: 313 casi nel 2017, in costante diminuzione. Il morbillo, invece, è ricomparso nell'ultimo decennio dopo anni di assenza. Questo a parte l'epidemia del 2014 (108 segnalazioni) e successivo crollo l'anno successivo (un solo caso). Ora la malattia sembra in risalita: 31 segnalazioni nel 2016 e 34 l'anno scorso.

Il vero boom è, però, quello dell'epatite virale, “prevalentemente di tipo A”, precisa l'Ausl che nel 2017 “si è manifestata in forma eccezionalmente epidemica” con 121 casi contro una ventina di segnalazioni in media nei cinque anni precedenti. Anche l'influenza virale appare in deciso aumento nell'ultimo triennio (fra 250 e 290 casi), ma secondo l'Ausl il dato è “almeno in parte attribuibile a una diagnosi piu' accurata e specifica” della malattia. Al contempo, sempre nel corso del 2017, in città sono quasi raddoppiate le dosi di vaccino somministrate agli adulti rispetto al triennio precedente: da 21.600 vaccinazioni nel 2014 a 24.027 nel 2015 fino a 29.318 del 2016 per arrivare, l’anno scorso, a toccare quota 47.417. In termini di dosi, il vaccino più somministrato è quello antitetanico. Spesso si tratta di richiami decennali, ma negli ultimi anni viene sempre più associato all'antipertosse, soprattutto in persone che possano trovarsi a vario titolo a contatto stretto con neonati.

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Nel 2017 c’è stata una vera corsa di richieste del vaccino contro la meningite. Un aumento dovuto all'allarme del 2016 per i casi in Toscana e che “ha fatto da traino ad altre vaccinazioni”. L’incremento, osserva l'Ausl, “è stato indotto anche dal dibattito sviluppatosi in Italia sul tema vaccinazioni”. Quanto al tema caldo delle vaccinazioni obbligatorie a scuola, nell'ultimo trimestre 2107 il Dipartimento di salute pubblica ha vaccinato circa 500 ragazzi fra i 6 e i 16 anni sui primi 2000 invitati. Di questi, oltre 300 sono stati regolarizzati rispetto alla legge. Inoltre, gli inviti agli inadempienti hanno consentito di recuperare e registrare molti dati di vaccinazioni effettuate altrove, ad esempio in altre Ausl o in un Paese straniero, aggiornando oltre 100 certificati vaccinali. Inoltre, sono stati fatti oltre 100 colloqui con genitori dubbiosi o contrari alle vaccinazioni. Un'attività che proseguirà anche nel 2018, assicura l'Ausl. L'Ausl continua anche l'offerta delle vaccinazioni ai richiedenti asilo e agli ospiti nei centri di accoglienza del territorio. Alla maggior parte di loro, ricorda il Dipartimento di salute pubblica “sono state somministrate vaccinazioni sulla base dei risultati di laboratorio degli esami sierologici pre-vaccinali, con l'obiettivo di garantire loro la stessa protezione dei coetanei italiani”. Tra l'altro, i controlli hanno consentito di individuare diversi portatori di virus dell'epatite B come era “in parte prevedibile in base alla provenienza da Paesi endemici”, sottolinea l'Ausl.

Gli esami “hanno e evidenziato una quasi totale immunità nei confronti del morbillo a conferma della capillarità delle campagne vaccinali specifiche dell'Oms nell'ambito del Piano di eradicazione del morbillo e della rosolia congenita".

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