Martin Adler e i bambini del 1944: c'è il lieto fine. Ecco chi sono

Sono vivi i piccoli trovati dal soldato americano in una casa dell'Appennino tosco-emiliano durante la Seconda guerra mondiale. L'incontro virtuale grazie a una videochiamata

Martin Adler coi tre bambini

Martin Adler coi tre bambini

Bologna, 14 dicembre 2020 - Il lieto fine c'è stato, un piccolo miracolo di Natale. Non solo i tre bambini che il soldato americano Martin Adler stava cercando sono vivi, ma sono anche riusciti a incontrarsi virtualmente con una videochiamata. Almeno in attesa di un abbraccio vero, a pandemia finita. Quei piccoli che il militare trovò nel 1944 dentro una cesta in una casa sull'Appennino (solo per un soffio non sparò, sentendo dei rumori) oggi sono tre pensionati - e nonni - che vivono a Castel San Pietro Terme. Si chiamano Bruno, Mafalda e Giuliana Naldi, rispettivamente classe 1937, '39 e '41.

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Martin Adler e i bambini in una foto del 1944
Martin Adler e i bambini in una foto del 1944

In quell'autunno sulla Linea Gotica, nei mesi più duri della Seconda Guerra Mondiale, si trovavano in una casa sopra Monterenzio, che loro chiamano Rio della Pradella, sulle colline della valle dell'Idice, sopra Monterenzio. E ancora si ricordano degli americani stanziati sul quel fronte, fra le caramelle e le partite a carte la sera.

Qualche giorno fa Adler, che oggi ha 96 anni e vive in Florida, tramite la figlia Rachelle, ha fatto sapere di voler incontrare qui tre bambini, di cui conservava una fotografia. L'appello virtuale è stato raccolto dal giornalista e scrittore Matteo Incerti e arrivato di casa in casa, non solo sull'Appennino Tosco-Emiliano, ma anche oltre i confini nazionali. Fino a ieri, quando la foto ha attirato l'attenzione di alcuni castellani e Bruno Naldi è riuscito a parlare su Internet con la figlia di Adler. Fino all'abbraccio virtuale – e pieno di commozione - di oggi pomeriggio. "Ciao Bruno, Mafalda e Giuliana" li ha salutati Adler dall'assolata Florida. E i tre fratelli, commossi hanno risposto, ricordando le caramelle e i cioccolatini che i soldati americani al tempo lasciavano ai bambini. "Speriamo di rivederci", aggiungono a distanza, prima degli auguri di Natale. Che, va detto, ha proprio regalato un'altra favola.

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