ZOE PEDERZINI
Cronaca

Muore travolto dalla piena a Bologna, il fratello: “Come farò a vivere, sapendo di non averlo salvato?”

Intrappolati in auto, lui è riuscito a liberarsi, mentre il ventenne, Simone Farinelli, è stato trascinato dalla corrente. Soffriva di un disturbo uditivo. I ragazzi stavano andando a casa della madre

Bologna, 20 ottobre 2024 – “Come farò a vivere sapendo di non esserlo riuscito a salvare?”. Sono parole disperate quelle del fratello di Simone Farinelli, il giovane 20enne morto, nella notte tra sabato e domenica, nel Bolognese, trascinato via con l’auto da un’improvvisa piena torrenziale. A sentire le urla strazianti di dolore del 23enne sopravvissuto i titolari della trattoria del Botteghino di Zocca, a Pianoro, che da subito si sono adoperati per cercare di capire cosa fosse successo e come poter intervenire tempestivamente per evitare la tragedia che, poi, si è verificata.

Nella foto, da destra, il 20nne Simone Farinelli con il fratello sopravvissuto
Nella foto, da destra, il 20nne Simone Farinelli con il fratello sopravvissuto

I fatti. Simone ed il fratello erano in macchina, nella tarda serata di sabato. Si stavano recando a Pianoro, in via Caurinzano, a casa della madre e del compagno. L’allerta per quella zona era massima, la situazione già difficile, e pare che i Farinelli si stessero recando lì proprio per aiutare i familiari ad andarsene. Erano quasi arrivati, ancora qualche centinaio di metri e, se il destino li avesse aiutati, sarebbero sicuramente rimasti bloccati dalla piena, ma al sicuro e al caldo. Purtroppo, però, così non è stato.

Mentre salivano la via Caurinzano la loro macchina è stata letteralmente travolta da uno tsunami di acqua, quella del Rio Laurenzano, che è venuto giù dalla montagna. Un rio che, per dovere di cronaca, non si era mai riempito tanto neanche da sembrare un torrente, ma che all’improvviso, dopo la ‘tempesta del secolo’ ha portato con sè morte e devastazione.

Il video del sopralluogo di Matteo Lepore

Il 23enne che era alla guida si è prontamente gettato giù dalla macchina cercando di aggrapparsi al fratello per portarlo in salvo con sè. Simone, però, è rimasto intrappolato nell’abitacolo. Solo la forza dell’acqua è riuscito a sradicarlo dal sedile del passeggero lasciandolo in balia delle acqua gelide che scendevano dalla montagna per tuffarsi, poi, nel torrente Zena.

I tentativi di identificare l’auto nel corso dello Zena e di mettere in salvo il 20enne sono andati avanti tutta la notte da parte dei carabinieri della Compagnia di San Lazzaro di Savena e dei vigili del fuoco con anche gli elicotteri. Purtroppo, nella prima mattinata di domenica, il corpo senza vita di Simone è stato trovato in via del Bosco. La macchina dei due fratelli, invece, è stata rinvenuta a San Lazzaro, ben distante dal punto dell’impatto con l’acqua. Il fratello, dopo aver trovato ospitalità alla trattoria di Botteghino, dove è arrivato sotto choc, è stato soccorso dalla Protezione Civile e, poi, affidato ai sanitari.

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Il 20enne, con una disabilità uditiva, era nato, nel 2004, ad Esine, paese della periferia di Brescia, dove il padre, medico, è in forze presso il locale nosocomio. Alcuni anni fa Simone ed il fratello maggiore si sono trasferiti nel Bolognese, a Ozzano Emilia, per vivere dai nonni, mentre la madre si è trasferita, come detto, nel pianorese, in Val di Zena. Simone, da sempre appasionato di arti creative, ha frequentato il liceo artistico.