Moto Morini, ultimo atto per ’l’aquila d’oro’

Iniziati i lavori di demolizione dello stabilimento aperto nel 1924 e reso famoso dalle vittorie in pista di Tarquinio Provini e Giacomo Agostini

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di Gabriele Mignardi

Moto Morini ultimo atto. Sono iniziati la settimana scorsa a Casalecchio i lavori di demolizione dello storico stabilimento della fabbrica di motociclette fondata quasi un secolo fa (nel 1924) a Bologna su iniziativa del tecnico-pilota-imprenditore Alfonso Morini. Un cordone ombelicale con le due torri e con la motor valley tagliato in realtà già nella primavera di sei anni fa, il 2014, quando la società subentrata al fallimento del 2009 decise di staccare l’aquila d’oro dalla facciata della palazzina di Casalecchio per portare sede e produzione in Lombardia, nella nuova fabbrica di Trivolzio, provincia di Pavia ma nei fatti hinterland di Milano.

L’edificio con facciata sulla Porrettana risale agli anni Sessanta, alla massima espansione del marchio reso famoso dalle vittorie in pista di Tarquinio Provini e Giacomo Agostini. Erano gli anni dei modelli Sbarazzino, Corsaro e Corsarino. Qui videro la luce i modelli più recenti, la Granpasso, Scrambler e Rebello, e qui si consumò la fine dell’ultima avventura col marchio della Franco Morini motori. La Eagle Bike durò un paio d’anni e poi abbandonò lo stabilimento che si estendeva per quasi 11mila metri quadrati tra la statale e via Modigliani.

Ed è qui che tra un anno o poco più potrebbe aprire un supermercato di medie dimensioni (il marchio di grande distribuzione non è ancora noto) ed un impianto di lavaggio di automobili. Quello che è sicuro è il contenuto dell’accordo urbanistico col quale il Comune di Casalecchio che definito la superficie edificabile che potrà essere realizzata dopo la bonifica del sito e la dotazione di opere pubbliche relative.

"L’Amministrazione comunale di Casalecchio sta andando nella direzione del recupero degli edifici dismessi riducendo, laddove si arriva ad un accordo con la proprietà, la superficie edificabile -premette l’assessore ad Urbanistica e Ambiente Barbara Negroni- la variante Morini riduce l’edificabilità da 10.900 mq di superficie edificabile a circa 6.500 mq. Viene confermata la destinazione commerciale nella forma di una medio-piccola superficie di vendita da 1.500 mq, cui vanno sommati uffici e spazi accessori, e viene introdotta la possibilità di realizzare spazi di servizio all’auto".

Oltre a questo la nuova convenzione mette a carico (con extra oneri) della nuova proprietà il nuovo parcheggio pubblico sulla via Porrettana (il nuovo edificio sarà più arretrato) e la realizzazione di importanti interventi viari come la rotatoria tra le vie Da Vinci e Porrettana, il congiungimento tra via Puccini e via da Vinci e la sistemazione del giardino del nido d’infanzia Vighi.

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