Locali a Bologna, chiude la Torinese. E il Pappagallo trasloca

Lo storico caffè di piazza Re Enzo abbassa le serrande, mentre il ristorante lascia il palazzo che lo ha ospitato per decenni

a Bologna chiude La Torinese, tempio della cioccolata in tazza

a Bologna chiude La Torinese, tempio della cioccolata in tazza

Bologna, 22 settembre 2022 - Il cuore di Bologna non sarà più lo stesso. Lo storico ristorante Al Pappagallo in piazza della Mercanzia lascerà Torre Alberici, di proprietà del patron di Ima, Alberto Vacchi. L’ultimo brindisi (con conferenza stampa) ci sarà il 30 settembre.

A distanza di una manciata di metri, invece, chiude un’altra storica attività: la Torinese di piazza Re Enzo. Chiusure di locali, che sono simbolo di un’epoca. Dal Pappagallo sono passati personaggi indimenticabili: Hitchcock, la Loren, la Lollo, e si sono susseguiti diversi proprietari, tra i quali anche Gigi e Andrea. Oggi, con Michele Pettinicchio ed Elisabetta Valenti alla guida, il monumento della cucina bolognese in città è stato ristrutturato, con il ripristino del collegamento con Torre Alberici, probabilmente la più vecchia della città.

Non manca, quindi, una certa amarezza per l’obbligato trasloco che verrà spiegato in una conferenza stampa a fine mese: "Ci saremmo aspettati dalle istituzioni un atto deciso di solidarietà e una presa di posizione nei confronti delle future speculazioni che, a fronte di sicuro profitto, hanno consentito, nell’indifferenza più totale, un vero e proprio sopruso ai danni di un’istituzione gastronomica come il Pappagallo", le parole di Michele ed Elisabetta. Di fronte al ristorante, del resto, già sono iniziati i lavori di ristrutturazione. E, da quello che trapela, dovrebbe essere confermato quanto affermato da Vacchi mesi fa: il livello superiore dell’edificio sarà oggetto di ristrutturazione, forse un ufficio e un appartamento per residenza, mentre i locali che oggi ospitano il Pappagallo "non cambieranno la destinazione d’uso".

Ciò non toglie che i proprietari del ristorante che ha ottenuto il ’tortellino d’oro’ pungono il Comune: "Sono deluso – dice Pettinicchio –. Una città come Bologna, ormai meta di turismo internazionale, meriterebbe vincoli a tutela della attività storiche, botteghe e ristoranti, così come avviene per altre città d’arte. E, invece, Bologna è stata zitta. E ci ha lasciati soli...", dice Pettinicchio che avrebbe anche chiesto un incontro al sindaco Lepore.

Al di là dell’amarezza, il ’marchio’ Pappagallo e pure l’iconica insegna in ferro battuto resterà ai proprietari che la sposteranno nella nuova location. Che – stando ai rumors – potrebbe essere anche la stessa Torinese o la Villa delle Rose in Saragozza. Per il Pappagallo l’unica certezza è che si tratta di un trasloco, non di un addio, mentre per il tempio della cioccolata in tazza con la panna (a parte in una tazzina), la Torinese, aperta nel 1888, la storia è finita.

Bar-gelateria tra i più amati del centro storico, venne preso in gestione 10 anni fa da Federica Carletti con un socio, creando anche un’osteria con cucina tradizionale sotto al Voltone del Podestà e cocktail bar. Il sogno, però, non è andato avanti, le economie di un esercizio del genere sono a grandi cifre e non è stato più possibile proseguire per la società che, già da un po’ di anni, aveva accumulato un debito verso le casse del Comune di circa 348mila euro.

Inoltre, fanno sapere da Palazzo d’Accursio, "il Comune sta provvedendo alla legittimazione degli abusi edilizi effettuati da chi aveva in gestione l’immobile, che dovranno ottenere l’autorizzazione della Soprintendenza, trattandosi di immobile vincolato. Parallelamente sono in corso le attività di stima necessarie per poter mettere a bando l’immobile".

Rimanendo in centro, dall’altra parte di via Rizzoli rispetto a Palazzo Re Enzo, al civico 18, si spegneranno presto anche altre due imponenti vetrine: sono quelle di "& Other Stories", il marchio più ‘fashion victim’ e concettuale del colosso svedese fast fashion Hennes & Mauritz, che arrivò col suo punto vendita bolognese su tre piani proprio 7 anni fa, a fine ottobre del 2015, celebrato da una lunghissima fila di fan. Sulle vetrine campeggiano da qualche giorno i cartelli che ne annunciano la chiusura, dopo che già da tempo aveva spento le luci il punto vendita di Bergamo.

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