Nei quadri di Majani ‘La potenza dell’idea’

Apre sabato a Palazzo d’Accursio la mostra antologica sull’artista budriese. Con 90 opere, tra tele e tavole, dagli esordi fino agli anni ‘50 del Novecento

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di Nicoletta Barberini Mengoli

"Abitare Palazzo d’Accursio con la bellezza – esordisce Giorgia Boldrini, direttrice settore Cultura del Comune – è la missione dell’Associazione Bologna per le Arti che prestigiosamente sostiene la pittura cittadina". Siamo ormai in clima natalizio e l’Associazione regala – come tutti gli anni in questo periodo – una mostra alla nostra città per non dimenticare e per approfondire la conoscenza dei pittori felsinei.

Augusto Majani (Budrio 1867 - Buttrio 1959) La potenza dell’idea, a cura della storica dell’arte Francesca Sinigaglia, è l’esposizione che si inaugura sabato 4 dicembre alle ore 18 (sino al 30 gennaio 2022) a Palazzo d’Accursio con il proposito di contribuire ad aggiornare la produzione pittorica dell’artista. Cosa che si apprezzerà, in particolare, nelle ultime pagine del catalogo ragionato, realizzato dalla curatrice della mostra, dove si trova un regesto dettagliato di tutte le opere note ad olio di Majani.

"Con questa esposizione – spiega Gianarturo Borsari presidente di Bologna per le Arti – abbiamo realizzato 17 mostre antologiche sui pittori bolognesi, arrivando a 400mila presenze. La nostra associazione è l’unica che si distingue, tra le tante, per avere lo scopo di sostenere la memoria e il valore pittorico dei nostri poliedrici artisti".

Saranno esposte 90 opere, tra tele e tavole, dagli esordi di Majani fino agli anni ‘50 del ‘900, 30 delle quali provenienti da importanti Istituzioni museali italiane, le altre da collezioni private. Un grosso nucleo di 17 opere proviene dalla Pinacoteca di Budrio, sua città natale.

L’artista, insignito del titolo di Accademico d’Onore dall’Accademia di Belle Arti di Bologna e pittore apprezzato dagli artisti più illustri del suo tempo, come Telemaco Signorini, si avvicinò al Divisionismo italiano e fu toccato anche da influenze simboliste. Il titolo della mostra si giustifica in quanto l’artista ha una potenza intensa sia a livello grafico che pittorico e ha come comune denominatore l’idea pura e lucente. La sua è una pittura calda, intensa, intima, che raccoglie l’eredità dei pittori che l’hanno preceduto.

La carriera di Majani si potrebbe suddividere in quattro momenti: dagli esordi e i primi contatti con il mondo del suo tempo, a una nuova poetica legata a meditazioni sul dato umano, sino a concentrare i suoi dipinti sull’ispirazione storico-sociale, sviluppando un vivo sentimento per gli ultimi. Nasce infatti questo importante filone e il quadro I Disoccupati, del 1896, primeggia in mostra con grande orgoglio: fu apprezzato allora anche da Andrea Costa, primo deputato socialista italiano.

Tra le tante significative opere, Mentana (lunghezza quasi 4 metri), esposta nel 1897 a Torino che ebbe un successo tale da avere un riconoscimento importante da Gabriele D’Annunzio. Fama che consentì a Majani, una volta arrivato a Bologna, di accettare da il Resto del Carlino una collaborazione come caricaturista e grafico che contribuì a rendere più sicure le sue entrate diventate precarie in seguito a un serio dissesto finanziario.

La mostra sarà accompagnata da una serie di conferenze sull’arte, in gennaio, in Cappella Farnese. Orari: da martedì a domenica dalle 10 alle 18,30. Chiuso il venerdì mattina e il lunedì. Ingresso gratuito. Obbligatori Green Pass e mascherina.

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