Accelera il dopo Bonaccini. Ipotesi Regionali-lampo

Nuovo scenario: fine ottobre. Fd’I: "Intanto ingessati da gestione ordinaria"

Il 27 ottobre o, alla peggio, i primi giorni di novembre. La data del voto per la Regione Emilia-Romagna continua a muoversi sul calendario, con uno scenario delineatosi ieri che addirittura anticipa di circa un mese le previsioni fatte fin qui. Nella riunione con i capigruppo, ieri, il sottosegretario alla giunta emiliano-romagnola Davide Baruffi ha chiesto di calendarizzare tre sedute dell’Assemblea legislativa a giugno necessarie per approvare quella programmazione straordinaria che resterebbe invece preclusa alla vicepresidente Irene Priolo, in caso di elezione – e quindi dimissione – del governatore in carica Stefano Bonaccini. Ma il percorso da qui all’autunno resta costellato da incognite, come rilevato da Fratelli d’Italia in testa tra tutti, a partire dalla buona riuscita dell’elezione stessa del governatore in Europa e dall’accettazione poi dell’incarico.

"Fosse stato per noi gli emiliano-romagnoli avrebbero votato per la Regione questo 8-9 giugno, insieme con le Europee: a Bonaccini avevamo chiesto di dimettersi per consentire di votare alla prima finestra utile", rimarca Marta Evangelisti, capogruppo di Fd’I che ora si ritrova, suo malgrado, a condividere con parte della maggioranza la volontà di accorciare il più possibile il mandato a guida Priolo. "Bonaccini ha scelto la strada più sicura per lui non dimettendosi, quella che comunque gli garantisce un posto – riprende la meloniana –, ma sottopone la Regione a uno stress amministrativo importante: a luglio, di norma, si vara l’assestamento di bilancio, poi c’è il giudizio di parificazione della Corte dei Conti e i bilanci delle aziende. Tutti atti fuori dalla gestione ordinaria". Nelle tre sedute di giugno, quindi, si tenterà di approvare tutto "ma a rimetterci saranno comunque i cittadini – va avanti –: la ricostruzione post alluvione, ad esempio, o i conti in rosso delle aziende sanitarie sono materie che implicano delibere e tutto sono tranne che atti ordinari". E a questo si aggiungono i diversi progetti di legge pendenti che non vedranno la luce "e sono tutti a prima firma della maggioranza".

Intanto, in casa Pd la prossima settimana è stata fissata la Direzione regionale e già girano i sondaggi sulla prima ’rosa’ di possibili candidati (Michele de Pascale, Vincenzo Colla, Elisabetta Gualmini e Graziano Delrio – anche se ha detto di non essere disponibile – ma potrebbero essere ’testati’ anche Priolo e Andrea Corsini). Molto dipenderà se il Pd sceglierà un nome unitario o propenderà per le primarie. Il centrodestra, invece, con elezioni più vicine potrebbe cambiare strategia puntando su una candidatura politica, anziché civica (finora in pole c’era Elena Ugolini, rettrice del Liceo Malpighi di Bologna ed ex sottosegretaria all’Istruzione del governo Monti). Se toccasse a Fd’I, uno dei più papabili sarebbe il senatore Marco Lisei, vicino al viceministro Galeazzo Bignami. Ma visto che le decisioni le prenderà il tavolo di coalizione nazionale che dovrà trovare un equilibrio con le altre regioni al voto, chissà che non tocchi ancora alla Lega e c’è chi sottovoce fa il nome di Matteo Rancan, capogruppo del Carroccio in Regione e segretario della Lega Emilia.

Rosalba Carbutti

Cristina Degliesposti

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