Nel segno di Bowie l’Ert ’contamina’ il suo cartellone

Dall’opera rock ’Lazarus’ con Manuel Agnel a Emma Dante e Michela Lucenti: ecco i progetti

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di Claudio Cumani

Sotto il segno del Duca Bianco. Prende il titolo dal refrain di un pezzo dei primissimi anni ‘70 di David Bowie, ‘Changes’, il manifesto della prossima stagione dell’Arena del Sole, o meglio di tutte i teatri di Ert. ‘Voltati e affronta l’ignoto’ è infatti il claim scelto dal direttore artistico Valter Malosti per quella che è di fatto la sua prima programmazione (la nomina risale al 24 aprile 2021). A Bowie lui dedicherà anche la prossima regia portando in scena ‘Lazarus’, la sorprendente opera rock scritta dalla star poco prima di morire insieme al pluripremiato drammaturgo irlandese Enda Walsh che a questo allestimento offrirà una supervisione. In scena lo storico frontman degli Afterhous Manuel Agnelli. "E’ un’opera contemporanea e introspettiva – racconta il cantautore – che richiede un modo diverso di usare la voce. Mi ha sempre affascinato il culto del mistero che Bowie ha perseguito perché è proprio quello che non conosciamo che ci stimola". Agnelli è intervenuto in video alla conferenza stampa che si è svolta ieri mattina all’Arena del Sole per presentare progetti e anticipazioni della stagione 22-23. Non ancora il cartellone, però, che verrà reso noto a fine giugno, anche se gli abbonamenti si apriranno mercoledì: il pubblico per il momento può conoscere soltanto gli artisti annunciati. Una presentazione che, secondo l’abitudine del direttore artistico, diventa quasi un lungo reading fatto di luci, fumi e musica dal vivo (struggente ‘Il canto dei morti invano’ di Primo Levi recitato da Malosti a fine incontro).

C’è molto da dire. Intanto si annuncia lunghissimo l’elenco delle coproduzioni internazionali, a partire dal nuovo spettacolo di Angelica Lidell che si intitolerà ‘La Caridad’ e debutterà all’Arena nella primavera del prossimo anno. Sul versante italiano citazione d’obbligo per la creazione di Emma Dante ‘Il tango delle capinere’ e per ‘Amore’ di Pippo Delbono. E’ già partito e durerà fino all’aprile 2023 il nuovo progetto di Michela Lucenti, rassegna di danza (o meglio drammaturgia fisica) che coinvolgerà tutti i teatri della regione. ‘Carne’ è il titolo, provocatorio per stessa ammissione della coreografa, del ciclo di spettacoli che accosta maestri a giovani danzatori, ponendo l’eterna questione del rapporto fra danza e teatro. In queste settimane molte creazioni sono annunciate nel chiostro. Silvia Bottiroli sta invece curando il percorso creativo rivolto agli adolescenti bolognesi ‘Fuori!’ che, grazie al lavoro del gruppo canadese Mammalian Diving Reflex, realizzerà tra l’altro nei quartieri performance in forma di camminata. Torna il festiva ‘Vie’ ad ottobre con una consistente rappresentanza straniera. Attesa a metà ottobre all’Arena per ‘Halepas’ della regista greca Argyro Chioli che si annuncia come una tragedia musicale contemporanea.

Al Mast andrà la conferenza-spettacolo del libanese Rabih Mroué mentre il palco di via Indipendenza accoglierà il Balletto Civile di Lucenti, Kepler 452 e Marco D’Agostin. C’è da dire ancora di Pasolini, a cui viene dedicato un articolato omaggio intitolato ‘Come devi immaginarmi’. Debutterà a novembre ‘Calderon’ diretto dal giovane Fabio Condemini, spettacolo destinato al network internazionale ‘Prospero’ di cui Ert fa parte. Ma l’intero corpus di opere scritto da PPP nella primavera del ‘66 avrà una ribalta. Giorgina P. dirigerà ‘Pilade’, Leonardo Manzan lavorerà su ‘Orgia’. E Nanni Garella con gli attori di Arte e Salute reinventerà ‘Porcile’. Una bella sfida, non c’è che dire.

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