Bologna, 2 dicembre 2021 - Né la pioggia né il freddo hanno ostacolato i sindacati. ADL Cobas, Cobas Confederazione, Sgb, SI COBAS, USB, USI-CIT, in vista della manifestazione ‘No Draghi Day’ in programma questo sabato in Piazza dell’Unità, si sono ritrovati stamattina davanti alla sede di Confindustria in via San Domenico dove, muniti di striscioni e cartelloni, hanno voluto sottolineare nuovamente – e a gran voce – la loro adesione a quella che sarà la giornata nazionale di protesta contro le misure economiche del governo Draghi.
"Le organizzazioni di base conflittuale aderiranno a quella che sarà una manifestazione che si presenta come una parte di un percorso che è iniziato con lo sciopero generale dell’11 ottobre scorso e che continuerà anche successivamente – sottolinea Massimo Betti di Sgb -. È una piattaforma di contrarietà totale alle politiche economiche e sociale del governo Draghi, che colpiscono pesantemente i lavoratori salariati, pensionati, disoccupati e i settori popolari. Lottiamo per un’equità e giustizia sociale e ambientale, e su questo non faremo sconti. In questi giorni siamo di fronte a un inasprimento pesante delle condizioni dovuto all’aumentare vertiginoso del carovita a cui non corrispondono né aumenti salariali né redditi decenti per chi è disoccupato. Noi scenderemo in piazza in maniera unitaria per continuare un percorso e dare un segnale importante nel nostro territorio. Stiamo rivendicando i diritti di tutti”.
“Siamo uniti per sottolineare il nostro ‘no’. Attraverso queste politiche i ricchi si arricchiscono maggiormente mentre le fasce più deboli riscontrano ulteriori problematiche. I licenziamenti sono nuovamente possibili nonostante la pandemia non sia ancora terminata e gli appalti e i sub appalti, dove c’è criminalità e si annidano le peggiori truffe, vengono ulteriormente allargati da questo governo – aggiunge Nicoletta Frabboni di Cobas Confederazione -. Le donne, inoltre, sono la fascia maggiormente colpite: abbiamo i salari più bassi di tutta Europa e vogliamo difenderci. Il governo Draghi è il contrario di quello che ci aspettavamo: si continua a parlare solo di incentivare imprese che evadono e che non vengono controllate”.
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