Stazione di Bologna, l’assalto dei nomadi ai turisti

Le macchine per i biglietti del bus Blq presidiate dalle questuanti. Passeggeri costretti a dare il resto delle colonnine

La consueta ‘squadra’ delle questuanti nomadi attorno alle macchinette

La consueta ‘squadra’ delle questuanti nomadi attorno alle macchinette

Bologna, 24 maggio 2018 – Comprare un biglietto per l’autobus Blq in stazione richiede pazienza e molta attenzione. Appostate alle due colonnine dei ticket, per il bus che da piazza delle Medaglie d’oro porta fino all’aeroporto Marconi, quattro donne che con insistenza ‘consigliano’ ai passeggeri come fare il biglietto è ormai una triste e fastidiosa costante. Gli ignari turisti, che vengono letteralmente assaliti, infatti, non cercano neanche di opporsi all’obbligo di dover seguire i consigli delle questuanti, ritrovandosi poi a essere oggetto di offese e anatemi se decidono di non dare loro il resto dell’acquisto o l’obolo come compenso per l’aiuto non richiesto.

La tecnica è nota ed è sempre la stessa da anni. Le quattro donne, piazzate ai lati delle due colonnine dei ticket del Blq, appena vedono arrivare un turista lo braccano. «Devi fare il biglietto? Di qua, di qua. Questa macchinetta è libera, vieni», ripetono senza sosta a tutti. All’insistenza delle ambulanti qualcuno risponde a tono e viene ricoperto di insulti, altri cedono e decidono quindi di farsi aiutare. Le donne, praticamente, agganciato il turista, non lo lasciano mai solo, anzi, ci pensano direttamente loro a fare il biglietto per il turista, battendo i tasti sulla macchinetta e a volte anche infilando i soldi nella fessura apposita, per poi ritirare il resto e intascarlo.

Proprio utilizzando questa insistenza, secondo una indagine della Polfer, chiusa a febbraio, le donne, con la compiacenza di alcuni autisti Blq e addetti alla biglietteria (dipendenti di due società esterne a Tper), avevano derubato i turisti, inducendoli ad acquistare più biglietti del necessario, ma a cui veniva poi dato un solo titolo di viaggio. I biglietti in eccesso, infine, venivano venduti agli autisti a 3 euro, che li rivendevano a prezzo pieno ai turisti.

Se questo business truffaldino è stato smantellato, resta però in piedi l’accattonaggio in stazione, nonostante la promessa che i controlli, anche da parte della municipale, sarebbero stati rafforzati. Controlli che, invece, sembrano dare buoni risultati per quanto riguarda la piaga dei facchini abusivi, che stanno avendo vita difficile nel continuare la loro attività illecita, soprattutto dopo l’arrivo della sorveglianza privata nel sottopasso che porta ai binari della stazione centrale e dell’alta velocità.

Aeroporto di Bologna, il turista snobba il bus Blq e cerca ‘Birra’

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