Covid Bologna, oltre mille casi. Come a fine dicembre

La microbiologa Lazzarotto del Sant’Orsola: "Aumento dei campioni positivi in arrivo dai reparti, dal Pronto soccorso e dal territorio"

Tiziana Lazzarotto dirige la Microbiologia del Policlinico Sant’Orsola

Tiziana Lazzarotto dirige la Microbiologia del Policlinico Sant’Orsola

Bologna, 20 marzo 2022 - I nuovi contagi Covid sono 1.018. Inevitabile il confronto con qualche mese fa. Un record aveva segnato gli ultimi giorni del 2021: i casi erano 1.032 e superavano addirittura quota 1.015 registrata il 12 marzo, quando ancora eravamo nel pieno della terza ondata. A fine anno l’Ausl parlava di "valore massimo stagionale", segnalando anche un altro dato: le persone ricoverate nella rete ospedaliera erano salite a oltre 360. Adesso, invece, la situazione è molto diversa, nei reparti i pazienti sono poco più di 160, anche se si osserva un incremento rispetto ai giorni scorsi, e nelle terapie intensive i malati presenti sono 18, uno in più della rilevazione precedente, mentre a fine dicembre superavano i 30.

Come sottolineano gli esperti, a fare la differenza nella lotta contro il virus è la vaccinazione, in particolare le terze dosi.

In laboratorio

La conferma del trend in crescita arriva anche dal laboratorio. "Stiamo osservando un aumento di campioni positivi – ammette Tiziana Lazzarotto, direttrice della Microbiologia del Sant’Orsola – in arrivo dai nostri reparti, dal Pronto soccorso, dal territorio e da Imola, sia ospedale sia territorio. I carichi virali che identifichiamo sono alti, è una caratteristica di Omicron, però non sono associati a una maggiore severità dell’infezione. Inoltre, sta diminuendo la circolazione degli altri virus respiratori, in particolare quello sinciziale, uno dei patogeni più impegnativi per i bambini al di sotto dei due anni. E da gennaio a oggi, abbiamo registrato solo qualche caso di influenza di tipo A".

La professoressa fa il punto anche sulla circolazione del virus.

"La variante Omicron a livello nazionale è arrivata al 99,8%, di cui il 44% è Omicron 2 e nel nostro territorio la percentuale è ancora più elevata, raggiunge il 58,3% – precisa la microbiologa – e questo dimostra quanto sia elevata la circolazione della sottovariante".

Alla specialista chiediamo anche quali siano le caratteristiche di Omicron 2. "Ha mutazioni diverse dalla variante BA.1. a livella della proteina Spike – spiega – e sicuramente è aumentata la contagiosità, ma non è causa di maggiore incidenza di malattia. I vaccinati con tre dosi possono presentare febbre, mal di gola, raffreddore e anche tosse, ma non hanno sintomi più gravi di quelli elencati".

Uno sguardo sul futuro. "Dagli ultimi dati nazionali non si riscontra ancora la circolazione dell’ulteriore variante di Omicron, BA.3, che, invece, in questo momento è diffusa nell’Europa del Nord, in particolare in Germania, Danimarca, Regno Unito e anche negli Stati Uniti. Dall’inizio di marzo, invece, non abbiamo più identificato campioni associati alla variante Delta".

Il quadro

Tra i 1.018 nuovi positivi, 257 hanno effettuato il tampone per presenza di sintomi, due sono stati rintracciati attraverso screening sierologici, mentre per 759 casi sono in corso le indagini epidemiologiche. Inoltre, 1.014 sono classificati come sporadici, mentre 4 sono inseriti in focolai. Un caso, infine, è stato importato da altre regioni. Purtroppo, altre due vittime: una donna di 93 anni e un uomo di 74.

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