Budrio (Bologna), 2 aprile 2017 – Una fiaccolata per dire “basta” alla violenza: l'ha organizzata il sindaco di Budrio, Giulio Pierini. E in trecento, tra i quali anche molti sindaci, hanno risposto 'presente', per testimoniare la vicinanza della comunità a Maria Fabbri, la moglie del barista ucciso durante la rapina, nella frazione di Riccardina. A perdere la vita, centrata da un solo colpo al petto, è stato Davide Fabbri, 52 anni del posto: l'esecuzione è avvenuta sotto gli occhi della moglie e di due clienti, uno dei quali è rimasto lievemente ferito.
«Si tratta di un fatto di un’efferatezza e una gravità inaudita per Budrio e per qualsiasi altro territorio – scandisce il sindaco che ha annullato una cerimonia di intitolazione di un giardino e un pranzo elettorale per la sua ricandidatura -. Sono inorridito per quello che è successo, ma fermo nel voler reagire immediatamente e senza tentennamenti a quello che è accaduto. Come comunità di Budrio dobbiamo respingere a testa alta questa violenza e chiediamo alle autorità competenti di assicurare alla giustizia il responsabile nel più breve tempo possibile. Vogliamo vivere senza paura e liberi da ogni tipo di violenza e mi batterò perché questo venga garantito alle nostre attività commerciali, economiche e a tutti i cittadini. Budrio vuole essere una comunità sicura per tutti quelli che la abitano: il mio impegno in questa direzione sarà massimo».
Anche la Regione Emilia Romagna, per bocca della presidente dell'assemblea legislativa Simonetta Saliera, esprime «le più sentite condoglianze alla famiglia della vittima dell’efferato crimine avvenuto ieri sera a Riccardina di Budrio e gli auguri di pronta guarigione ai feriti. Si è trattato di una violenza brutale che colpisce le coscienze e che lascia atterriti. Nel confermare la vicinanza e l’affetto alla comunità di Budrio, bisogna che il colpevole venga assicurato al più presto alla giustizia e punito», scrive la Saliera.
«Un commerciante a Budrio ucciso da un rapinatore, probabilmente straniero, perché ha provato a reagire - si arrabbia Galeazzo Bignami di Forza Italia su Facebook -. E ancora quelli che biasimano chi spara ai ladri che entrano a casa nostra hanno modo di dire la loro. La difesa è sempre legittima. Punto».
«Piangiamo l’ennesimo morto. Mi permetto di dire che piangiamo quello sbagliato: il rapinatore sa che quando esce di casa rischia la vita», tuona da Milano Matteo Salvini. «Come Lega saremo a Verona il 25 aprile per pretendere che il Parlamento approvi una legge chiara sulla legittima difesa, sempre e comunque - ha ricordato -. Se quel povero barista avesse avuto la possibilità di difendersi probabilmente piangeremmo un morto in meno». «In Italia purtroppo i delinquenti sanno che la legge e buona parte della politica sono dalla loro parte e non rischiano niente - ha concluso il leader del Carroccio -. Come Lega non vedo l’ora di andare al governo per riportare un po' di ordine, di rigore, di pulizia e serenità per le strade».
Gli fa eco Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato e responsabile Organizzazione e territorio della Lega Nord: «Un mese fa un uomo, nel bresciano, ridotto in fin di vita da un gruppo di rapinatori che gli hanno fracassato la testa durante una rapina nella sua villa, due settimane fa avrebbe potuto accadere la stessa cosa a Casaletto Lodigiano se il ristoratore non fosse riuscito a reagire e a sparare un colpo, adesso un barista ucciso nel bolognese. Una serie di rapine violente in stile ‘Arancia meccanica’ che dimostrano come le leggi attuali in Italia – prosegue Calderoli - non bastino per dissuadere la criminalità dall’aggredire la proprietà altrui non esitando anche a uccidere: occorre eliminare l’eccesso di difesa. Chi vuol fare una rapina sa di rischiare pochissimo, al massimo una manciata di anni di carcere che verranno poi dimezzati con indultini e pene alternative, se invece sapessero che rischiano vent’anni di carcere solo per la rapina e di prendersi una fucilata dal proprietario forse ci penserebbero due volte prima di colpire».
«Rabbia e dolore per la morte di Davide Fabbri, il barista di Budrio ammazzato da un criminale in un tentativo di rapina. Alle anime belle della sinistra che si scandalizzano quando i cittadini si difendono da soli, la storia di Davide racconta il destino tragico al quale spesso va incontro chi non riesce a difendersi. Nel nome di Davide e di tutte le altre vittime di questi reati, Fratelli d’Italia continuerà a battersi in ogni sede per chiedere più sicurezza e una legge che sancisca un principio sacrosanto: la difesa è sempre legittima», scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
«È ora che la difesa sia dichiarata sempre legittima!», tuona il segretario della Lega Nord Emilia Gianluca Vinci e anche il candidato del centrodestra per Budrio, il leghista Tiziano Quaglia, ha aggiunto che «nella nostra terra non devono accadere fatti simili, servono meno sconti di pena per chi delinque e la possibilità di difendersi per i nostri cittadini e commercianti».