Operatori no vax, altre 31 lettere in arrivo

Verso la sospensione, Pandolfi (Ausl): "Il 68% sono infermieri e il 28% medici, siamo partiti da queste due categorie". Finora 57 atti pronti

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di Donatella Barbetta

"Sto firmando altre 31 lettere dirette al personale sanitario non vaccinato". Paolo Pandolfi, direttore del Dipartimento di sanità pubblica, è alle prese con un’attività di cui farebbe volentieri a meno.

I primi 26 atti erano stati spediti la settimana scorsa e così ora si sta per salire complessivamente a 57 missive che saranno recapitate agli interessati che non si sono sottoposti alla profilassi, agli Ordini professionali di appartenenza e ai datori di lavoro. In ballo c’è la sospensione dalle attività lavorative, almeno fino a che non ci si vaccini. I controlli finali sono in corso su un migliaio di inadempienti all’obbligo vaccinale, comprese le persone iscritte a Ordini di altre Regioni.

Chi sono gli irriducibili della profilassi? "Il 28% medici e il 68% infermieri appartenenti a strutture pubbliche. Partiamo da loro perché sono quelli che conosciamo meglio e di cui abbiamo una documentazione precisa. Poi c’è un 4% di operatori socio-sanitari, ma il loro numero è più basso perché non abbiamo ancora affrontato quella categoria", risponde l’epidemiologo.

Insomma, è presto per fare l’identikit di chi rifiuta la somministrazione vaccinale.

Pandolfi tende la mano: "Vorrei dire agli operatori sanitari che, se vogliono vaccinarsi, non c’è bisogno di prenotazione. Noi li accogliamo negli hub in qualsiasi momento, la vaccinazione è un loro diritto e c’è l’opportunità per mettersi in regola".

Riflettori accesi sul Green pass. Su guarigioni, tamponi e vaccinazioni "noi mandiamo gli elenchi in Regione e la Regione li trasferisce al ministero. Sui Green pass non abbiamo nessun ruolo", spiega Pandolfi, però "mi riferiscono che ci sono delle difficoltà", perché "ci sono persone che sono state vaccinate con prima dose all’estero e poi hanno fatto la seconda da noi e c’è un problema di riconoscimento, stiamo lavorando molto su questa situazione di prime dosi fatte fuori che devono essere riconosciute dal sistema". Ancora più complesso è il caso di chi ha ricevuto le dosi di vaccino esclusivamente al di fuori del territorio nazionale. "Quando la persona ha fatto le vaccinazioni solo fuori, il nostro sistema locale non la riconosce e per questa persona noi abbiamo difficoltà – ammette il dirigente Ausl – a poter dare il contributo a livello nazionale".

I nuovi contagi sono 15, di cui 10 sintomatici, mentre i pazienti nelle terapie intensive sono scesi a sei, due in meno della rilevazione precedente.

Sono salite a 523.543 le prime vaccinazioni e 329.774 le seconde, effettuate fino a giovedì, in totale 853.317. E 6.613 over 60 hanno già prenotato l’anticipo della seconda dose di AstraZeneca in seguito all’invito rivolto via sms dall’Ausl.

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