
Operazione Ragnatela, Comune parte civile
Il Comune di Alto Reno Terme, la Città metropolitana e la regione Emilia-Romagna con l’avvocato Salvatore Tesoriero da un lato e l’Associazione Libera con il legale Giuseppe Rizzo dall’altro, si sono costituiti, davanti al tribunale collegiale di Bologna, parte civile nel processo scaturito dall’inchiesta ‘Ragnatela’ della Dda. A processo una ventina di persone, accusate a vario titolo di estorsione aggravata dal metodo mafioso, bancarotta e altri reati fiscali e tributari.
L’inchiesta aveva portato, a fine ottobre 2021, a due arresti, nei confronti di due crotonesi, Francesco Zuccalà e Fiore Molinterni e a un sequestro preventivo. Il gruppo era subentrato nella gestione della casa di riposo Sassocardo di Porretta Terme, per l’accusa svuotando della liquidità la vecchia società, in dissesto, portandola al fallimento nel 2016 e creando una nuova cooperativa, utilizzando per questo alcuni prestanome.
Inoltre, alcuni indagati avrebbero minacciato e intimidito i dipendenti della struttura, con "modalità tipicamente mafiose", per gli investigatori coordinati dal pm Roberto Ceroni, allo
scopo di farli prima dimettere e
poi riassumerli nella nuova realtà. In fase di udienza preliminare alcune lavoratrici della casa di riposo Sassocardo si erano costituite parte civile. Con loro anche il segretario generale della Fp Cgil, Marco Pasquini.
La vicenda era stata raccontata da Libera Bologna attraverso l’inchiesta ’Ipossia Montana’, realizzata grazie al Premio Roberto Morrione. Proprio partendo dalla vicenda della casa di riposo Sassocardo e raccogliendo le segnalazioni dei cittadini, Libera Bologna aveva focalizzato l’attenzione su uno degli indagati dell’inchiesta ‘Ragnatela’, ora a giudizio per tentata estorsione pluriaggravata dal metodo mafioso, gestore di un’attività di ristorazione nel parco del Dopolavoro Ferroviario, in via Serlio a Bologna. Il prossimo appuntamento è il 4 luglio, giorno in cui verrà conferito l’incarico al perito che si occuperà di analizzare le intercettazioni telefoniche. Nell’udienza di ieri, inoltre, è stato stilato un lungo calendario di udienze (15) che partiranno a gennaio del prossimo anno e andranno avanti fino a dicembre, sempre del 2024.