Osservatorio Cta, a Bologna la sede della più grande rete di telescopi al mondo

Saranno circa 120, dislocati tra il deserto del Cile e le Canarie per studiare l'Universo. Il 6 maggio l'evento con i premi Nobel della fisica e Lo Stato sociale

A Bologna l'Osservatorio Cta

A Bologna l'Osservatorio Cta

Bologna, 30 aprile 2019 - Parte da Bologna il viaggio alla scoperta degli angoli più oscuri dell'universo. Sorgerà, infatti, sotto le Due Torri la nuova sede amministrativa del maxiprogetto Cta (Cherenkov Telescope Array): si tratta di una rete di circa 120 telescopi, dislocati tra il deserto del Cile e le Canarie, che lavorando insieme come fossero un'unica lente riescono a captare i raggi gamma, i più violenti dell'intero cosmo. La ricerca, frutto di calcoli di massima precisione, è una delle più avanzate dell'astrofisica mondiale e punta a esplorare nuove frontiere riguardo i buchi neri, la materia oscura e l'origine stessa dell'universo. Per 'festeggiare' l'evento, Bologna ospiterà dal 6 al 9 maggio anche il primo Simposio scientifico organizzato da Cta, che richiamerà in città decine di studiosi da tutto il mondo.

La sera di  lunedì 6 saranno proprio due premi Nobel per la Fisica, Takaaki Kajita e Rainer Weiss, a partecipare alla serata al teatro Duse 'Can you hear me', un racconto dell'evoluzione del nostro modo di osservare il cielo da Galileo a oggi con le voci dello Stato Sociale e del gruppo teatrale Kepler-452. L'ingresso è gratuito, ma l'evento è ormai sold-out. "Bologna diventa sempre di più un hub della ricerca, un perno del sistema scientifico europeo", esulta l'assessore regionale Patrizio Bianchi. La nuova struttura (che prenderà casa al campus del Navile, negli spazi di Fisica) si affianca al Centro Meteo e al Tecnopolo, i cui lavori - assicura Bianchi - "stanno proseguendo rispettando i tempi previsti". A pieno regime lavoreranno circa una sessantina di ricercatori, con una base di 4mila coinvolti dall'intero progetto.

Il loro lavoro sostanzialmente sarà quello di recuperare i dati ottenuti tramite i telescopi, rielaborarli grazie alla capacità di calcolo di cui Bologna sta diventando una capitale internazionale e poi restituirli ai singoli processi di ricerca. Con una ricaduta più che positiva sul territorio anche dal punto di vista economico: non solo turistica, visto che arriveranno in città persone da mezzo mondo, ma anche imprenditoriale in particolare nei settori del big data, della meccanica di precisione e dei vetrini dei telescopi, che sono stati inventati proprio in città.

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