Bologna, il papà psicologo con dieci figli: "Amore e cellulari spenti a tavola"

Gianluca Pascucci, bolognese ma di origini romagnole, spiega le regole: "A casa niente videogiochi ma lasciamo loro tanto spazio di movimento"

Bologna, 4 dicembre 2022 - In uno scenario continuamente minato dai cambiamenti, da numeri al ribasso, c’è anche chi invia un segnale diverso. Forse, a oggi, quasi insolito. Gianluca Pascucci (bolognese, ma anche un po’ riminese e forlivese), 52 anni, psicologo, inprenditore nel settore dei bar e papà bolognese, ha appena dato il benvenuto al suo decimo figlio. "Siamo in una fase che dagli anni 50 è minata da una mentalità del consumismo, che sostituisce le relazioni. Ma in realtà queste ultime sono alla base della costruzione della persona".

Gianluca Pascucci, a destra, insieme a molti componenti della sua famiglia
Gianluca Pascucci, a destra, insieme a molti componenti della sua famiglia

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Gianluca, la sua è una famiglia numerosa.

"Sì. In molti mi chiedono come facciamo, perché oggi avere tanti figli può risultare insolito per diverse persone. Il primo l’ho avuto nel 2000. Finora ho solo una femmina, ma sono pronto a cercare la seconda"

Vivete tutti insieme?

"Fino a qualche anno fa sì, ora chi ha iniziato a crescere, a farsi una sua famiglia o a studiare è andato via di casa ma siamo comunque rimasti tutti molto uniti. Il piccolino che è appena nato, è infatti già zio"

Come vi organizzate?

"Lasciamo molta libertà. Viviamo le nostre giornate con loro, ma è bene sempre ricordare che i figli non sono dei dispositivi di comando. Studiano come tutti, sono seguiti da noi, vanno a scuola e li andiamo a prendere. Il rapporto con loro è uno a uno".

Un forte attaccamento familiare, dunque.

"Sì. Così come spiego nel mio libro, “La nuova mente imprenditoriale”, in cui descrivo quanto è importante l’attaccamento familiare per sostenere un pensiero libero. I miei genitori, nei miei confronti, erano molto presenti e l’amore e la tenerezza da parte loro non mi sono mai mancati. Oggi seguo questa stessa strada: lo stare insieme e sostenere questo pensiero porta la persona a vivere una sicurezza volta ad affrontare meglio le dinamiche della vita. Quello con i miei figli è un legame sincero e libero. Ho sempre voluto circondarmi di persone e amore".

Cos’altro?

"Questo decimo figlio è un elogio alla vita. E poi, bisogna dirlo, la famiglia è un primo punto di partenza ma poi si arrichisce di tutti gli amici che si conoscono durante il corso della propria vita, di altre persone che si vanno a unire a questo nucleo nonostante arrivino da fuori. Non solo: tra anni avrò tantissimi nipoti".

C’è qualcuno che vi aiuta, una tata ad esempio?

"No, seguiamo personalmente i nostri figli, non mi ha mai spaventato avere una famiglia numerosa. Quando abbiamo bisogno, fortunatamente ci sono i nostri amici a darci una mano, che sono tanti. Non solo".

Cos’altro?

"Come famiglia sosteniamo il pensiero verso il beneficio. Parliamo molto. Videogiochi, ad esempio, non ne abbiamo a casa. Poi, cellulari spenti a tavola, ma anche durante lo studio, per focalizzare l’attenzione su quello che si fa. Il mio obiettivo è essere un padre presente, come lo fu il mio per me: mentre io imparavo le cose, lui era al mio fianco. Dal saltare la corda al giocare briscola. Io mi porto ancora dentro questo calore".

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