Parchi a Bologna, più telecamere e controlli dei carabinieri

Il comandante provinciale dell’Arma, Rodolfo Santovito: "Attività preventiva, arrestate già cinque persone"

I carabinieri al parco XI Settembre (Foto d'archivio)

I carabinieri al parco XI Settembre (Foto d'archivio)

Bologna, 2 ottobre 2022 - In pattuglia nei parchi cittadini, "per migliorarne la sicurezza, restituire questi posti bellissimi ai cittadini, perché ne possano godere senza sentirsi a rischio". Già dalla scorsa primavera, come spiega il comandante provinciale dell’Arma, colonnello Rodolfo Santovito, i carabinieri hanno deciso di incrementare, con più servizi settimanali, la loro presenza negli spazi verdi cittadini. Un’attività che, a seguito dei recenti fatti di cronaca, con una diciassettenne che ha denunciato una violenza sessuale subita ai Giardini Margherita, dimostra oggi più che mai la sua importanza. Questo, mentre il Comune sta provvedendo, a due settimane dai fatti, a ripristinare tutte le telecamere non funzionanti nel parco: la notte in cui si sarebbe consumato lo stupro, il 14 settembre scorso, infatti, ne funzionavano soltanto tre su sedici. A oggi, ne sono state sistemate altre sei, per un totale di nove occhi elettronici in attività ai Giardini. Gli uffici comunali stanno provvedendo anche al ripristino e all’attivazione dei sistemi di videosorveglianza pubblici in altre zone della città: alla Lunetta Gamberini sono state sistemate cinque telecamere delle sedici presenti, mentre al Pilastro ne sono state attivate altre cinque.

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Una rete di attenzione, insomma, concentrata sui parchi: "dalla Montagnola al parco delle Caserme Rosse, dal Cavaticcio al Nicholas Green, tutte le aree verdi della città sono interessate da questa attività, affidata alle pattuglie del Radiomobile", spiega il colonnello Santovito, consapevole che "sia necessario un impegno particolare in queste zone. Noi abbiamo dei database che ci permettono di tracciare, in base alla frequenza di determinati reati commessi, le zone più ‘calde’. Sebbene i reati sessuali non abbiano luoghi d’elezione, come la casistica conferma, i parchi restano comunque dei luoghi da attenzionare anche su questo fronte".

Di fatto, questa attività dell’Arma, partita nella scorsa primavera, ben prima della violenza ai Giardini su cui indagano i militari della Bologna Centro, ha portato anche all’arresto in flagranza di un uomo per un altro tentato stupro, avvenuto a marzo scorso al parco del Cavaticcio. "Nel complesso – precisa il comandante Santovito – questi controlli hanno prodotto cinque arresti e otto denunce. Oltre al citato fatto della tentata violenza, abbiamo fermato persone per tentata rapina e spaccio. Anche buona parte delle denunce sono legate all’ambito degli stupefacenti, ma non sono mancate segnalazioni per risse e lesioni, per porto d’armi e per violazioni alle normative sull’immigrazione".

L’obiettivo di questi servizi è principalmente preventivo "e ci dà la possibilità di raccogliere tante segnalazioni e richieste d’aiuto dai cittadini, di essere ancora di più un servizio di prossimità", prosegue il colonello.

Così, nell’ambito dei pattugliamenti alla Montagnola, dove sono tornate a farsi sentire le lamentele dei frequentatori per la presenza di spacciatori, l’altro giorno è finito in manette un senegalese di 45 anni, notato mentre cedeva, all’interno di un pacchetto di sigarette, 1,5 grammi di marijuana e un grammo di hashish a un venticinquenne gambiano, che è stato segnalato come assuntore. Stessa sorte per altri quattro stranieri, mentre un tunisino di 36 anni, che aveva un rintraccio per una vecchia rapina, trovato con 9 grammi di hashish, è finito alla Dozza. Nel corso dell’attività al senegalese sono stati sequestrati 670 euro e al tunisino 125, denaro ritenuto provento dell’attività si spaccio.

 

 

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