Bologna, i sindaci Pd. "Firmeremo contro il Passante sud"

I primi cittadini di Casalecchio, Ozzano, San Lazzaro, Pianoro e Sasso Marconi

Un cantiere a Casalecchio (Dire)

Un cantiere a Casalecchio (Dire)

Casalecchio (Bologna), 10 febbraio 2019 – Come sindaci interessati dal tracciato «desideriamo ribadire fermamente il nostro ‘no’ al Passante sud. E siamo pronti a mobilitarci, anche con una raccolta firme». Non si è fatta attendere la risposta dei sindaci dem contrari all’infrastruttura stradale che collegherebbe da est a ovest una porzione della provincia a sud di Bologna. Scartata negli anni dalle amministrazioni di centrosinistra, cara invece al centrodestra e tornata in auge in questa fase di revisionismo sul Passante di mezzo.

Dopo la mossa della sottosegretaria Lucia Borgonzoni (Lega), che ha chiamato a raccolta per un incontro diversi Comuni della montagna (compreso il dem Monterenzio), cinque primi cittadini democratici sono tornati alla carica, in qualche modo messi in allerta da un dibattito ripartito con vigore. Si tratta di Massimo Bosso (Casalecchio), Stefano Mazzetti (Sasso Marconi), Gabriele Minghetti (Pianoro), Isabella Conti (San Lazzaro) e Luca Lelli (Ozzano).

«È riemersa in questi giorni la proposta di risolvere il problema del nodo tangenziale-autostrada di Bologna tramite il cosiddetto Passante sud – scrivono in una nota –, un’opera che fu già valutata e scartata oltre 20 anni fa per il suo devastante impatto ambientale, per i suoi rischi idrogeologici e soprattutto per l’incapacità di dare una risposta adeguata alla viabilità bolognese. Rischi e criticità che sono stati ribaditi anche recentemente nel corso della Valutazione d’impatto ambientale dell’allargamento in sede della tangenziale».

I sindaci battono in particolare sulla collina da «bucare». Sarebbe prevista infatti «una serie di tunnel. Quella collina che tutti i piani urbanistici dal dopoguerra a oggi hanno sempre difeso, su cui insiste un vincolo paesaggistico, e su cui sono istituiti diversi parchi, fra cui quello dei ‘Gessi e Calanchi’, che sarebbero così pregiudicati. L’inquinamento atmosferico non sarebbe affatto risolto – continuano –, poiché addirittura incrementato e spostato alle uscite dalle gallerie. Ma quel che è forse peggio è che il passante sud intercetterebbe una quota minoritaria dei mezzi che ogni giorno attraversano il nodo bolognese e lascerebbe del tutto irrisolto il problema della tangenziale». Infine la polemica tra amministratori sull’opportunità di realizzare un’infrastruttura di quella portata.

«Ai giustissimi problemi di sviluppo della montagna posti dai colleghi – ricordano i 5 sindaci a fine nota – rispondiamo che quella di costruire strade è una soluzione vecchia e superata. Oggi dobbiamo puntare sulla qualità del nostro territorio sulla valorizzazione delle eccellenze e soprattutto su attività sostenibili dal punto di vista ambientale».

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