Picchiano un operaio e tentano di soffocarlo Arrestati nel cantiere

In manette due tunisini che, ubriachi, avevano scambiato la vittima per un ladro. Il giovane, 34 anni, salvato dai carabinieri chiamati dai residenti della zona

Migration

Scambiano due operai per ladri quando gli intrusi, però, sono loro. Catturano uno dei due e tentano di ucciderlo tra botte e soffocamento: due tunisini, pregiudicati, sono stati arrestati per tentato omicidio dai carabinieri della stazione di San Lazzaro su disposizione del Tribunale. Vittima un operaio 34enne bolognese. I fatti si sono verificati a Castenaso il 22 luglio scorso in tarda serata. Il 34enne e il suo capocantiere sono rientrati in un cantiere edile su cui stavano lavorando perchè si erano dimenticati, a fine turno, di prendere alcuni attrezzi. Al loro arrivo al cantiere di via dei Mille, però, si sono imbattuti in due soggetti, identificati, poi, nei due tunisini, che, oltre ad essere in stato alquanto alterato, hanno iniziato ad aggredirli verbalmente chiedendo chi fossero e, forse, pensando fossero ladri. I veri intrusi, però, erano i due giovani stranieri.

Questi, infatti, erano stati licenziati pochi giorni prima proprio dalla ditta edile proprietaria del cantiere. I tunisini, però, nonostante fossero stati licenziati dormivano abusivamente nel cantiere all’insaputa di tutti, forse perchè senza altra fissa dimora. Certo è che quando si sono imbattuti nell’operaio e nel capo cantiere li hanno rincorsi. Il capo cantiere è riuscito a fuggire, ma l’operaio bolognese no. La vittima, preda dei due tunisini, è stato preso a bastonate per, poi, essere colpito da svariati calci e pugni all’addome, al volto e alla testa. Non paghi i due tunisini hanno preso del filo di ferro, legato mani e piedi del 34enne, e lo hanno posizionato sul tavolo dell’area mensa del cantiere all’interno di un container. Quando la vittima era incaprettata ed immobilizzata hanno tentato più volte di soffocarlo.

Le urla della giovane ’preda’ hanno svegliato il silenzioso vicinato di via dei Mille e alcuni residenti allarmati dai suoni che provenivano dal cantiere hanno chiamato la Centrale operativa del 112. Sul posto sono arrivati i carabinieri della stazione di San Lazzaro che, entrando nel container, hanno trovato il bolognese, in stato di incoscienza. I militari, poi, hanno identificato nelle vicinanze i due tunisini che, in un primo momento, sono stati ritenuti responsabili “solo” della rapina dello smartphone del malcapitato, il quale, soccorso dai sanitari del 118, è stato portato all’ospedale sant’Orsola in condizioni di media gravità e poi dimesso con una prognosi di 10 giorni. Nel prosieguo delle indagini, coordinate dal pm Francesca Rago, l’accusa nei confronti dei due stranieri, grazie agli elementi successivamente raccolti, è cambiata radicalmente. Le indagini hanno permesso di capire come si fossero davvero svolti i fatti e perchè il 34enne fosse stato rinvenuto in quelle condizioni. Consapevoli delle loro azioni i due tunisini sono scappati verso Verona dove, grazie a una triangolazione telefonica, sono stati rintracciati dai carabinieri di San Lazzaro. Al momento i due si trovano nel carcere di Verona, poiché sottoposti alla misura emessa dal Gip del luogo.

Zoe Pederzini

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro