È iniziata la raccolta delle pere estive e già si fanno i primi bilanci che, a detta dei produttori ha molti lati negativi. "I frutticoltori stanno raccogliendo varietà estive come la Carmen – spiega Alberto Notari, presidente di Cia-Agricoltori Italiani Emila Centro (che unisce i produttori delle province di Modena a Bologna) – e da un primo sondaggio è sottomisura per il 50%. Per questa pera e per altre varietà come l’Abate sembra che non manchi la quantità , ma a fare la differenza è il caldo torrido e persistente che , nonostante l’irrigazione, blocca l’accrescimento dei frutti. Viene da domandarsi se il cambiamento climatico sarà un fattore limitante di questa frutto – aggiunge Notari – ovvero, si presterà in futuro questo prodotto di qualità a essere coltivato con questo clima?". L’ondata di calore che si protrarrà non fa altro che peggiorare la situazione. "Se a rischio sono le colture estensive come mais e sorgo a causa della siccità, peraltro in molti casi già collassati, anche i Consorzi di bonifica, pur con l’impegno nel cercare di soddisfare le esigenze idriche, hanno adottato le turnazioni perché il Po è ai minimi storici", riflette.
Anche le rese di patata sono ridotte ai minimi termini, con conseguenze, anche in questo caso, sulle dimensioni del tubero.
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