
L’azienda di filati della famiglia Poletti, con sedi a Castel Maggiore e Minerbio, ha celebrato il traguardo al Palazzo di Varignana .
Grande festa alla Polfil per il mezzo secolo di attività. L’azienda, con sedi a Castel Maggiore e di Minerbio, è stata infatti fondata il 28 ottobre 1974 e ha un sottotitolo, "... per cucire", che riassume la sua vocazione: proporre il filo giusto per ognuna delle innumerevoli applicazioni di cucitura. Il nome, scelto cinquant’anni fa a Bologna, non è la semplice unione delle prime lettere del cognome del fondatore, Poletti, ma il prefisso della maggioranza delle fibre tessili trattate assieme alle le prime lettere dell’oggetto dell’azienda, il filo. In particolare, s tratta di filo realizzato appositamente per cucire, quello che viene chiamato ’cucirino’. Un prodotto poco esibito, ma assolutamente indispensabile per un numero grandissimo di prodotti di uso quotidiano e non.
"La cucitura sembra un’operazione banale – spiega l’azienda –, modesta, semplice, ma tale non è. Lo testimonia la fiducia che nel corso di mezzo secolo la Polfil si è conquistata tra i suoi fedeli clienti".
E proprio la fedeltà è la parola chiave della festa di compleanno che si è svolta ieri sera al Palazzo Varignana di Castel San Pietro e a cui sono stati invitati dipendenti e collaboratori (assieme ai famigliari) che condividono fatiche e soddisfazioni del lavoro aziendale.
"Una serata all’insegna dei valori della famiglia, dal momento che Polfil è un’autentica azienda famigliare – aggiungono i vertici –, che ha a cuore il tema della responsabilità sociale dell’impresa".
Fondata da Michelangelo Poletti e dalla moglie Patrizia, ora è gestita dalla figlia Chiara, che porta avanti l’idea che un’azienda non è solo un’attività economica, ma anche un luogo di vita e di relazioni, in cui interno ed esterno si intrecciano continuamente.
Negli anni la Polfil è cresciuta, si sono moltiplicati colori e tipi di filato, sono state adottate le tecnologie più opportune per un settore che privilegia la cura delle esigenze del singolo cliente rispetto alla standardizzazione generalizzata.
All’estensione della gamma si è
accompagnata anche l’estensione geografica dei mercati: sono state aperte filiali prima in Tunisia, poi in Romania e Albania. E con l’adesione al progetto delle ’Colonie della moda’ il filo per cucire viene inviato direttamente alle imprese di produzione italiane che operano all’estero.
La specializzazione tecnica ha portato anche a diversificazioni di prodotto, con la recente acquisizione di un’azienda produttrice di filo per ricamo. Il tutto con un occhio attento all’ambiente. Il marchio ’Oekotex’ infatti accompagna ogni prodotto e si presta molta attenzione al riciclo degli scarti produttivi, arrivando pure a elaborare un poliestere ricavato dalla rilavorazione delle bottiglie di plastica che altrimenti resterebbero nell’ambiente per secoli.
Polfil è oggi un’azienda "a misura di cliente", di dimensione adeguata a tutte le esigenze commerciali, ma che ha stretti legami anche con la comunità locale: collabora e promuove iniziative di beneficenza e culturali. Tra queste, il restauro del monumento in onore del cardinal legato Roberto Ubaldini all’Archiginnasio e il primo premio dell’Accademia delle Belle Arti di Bologna alla Fondazione Zucchelli per talenti emergenti. In altro ambito, poi, c’è il sostegno a iniziative benefiche come la costruzione di pozzi per l’acqua in Paesi dove scarseggia.
"Polfil è quindi solidamente inserita nel tessuto delle Pmi della provincia Bolognese – conclude l’azienda –, con cui condivide la modalità del ’fare’ tipica del territorio emiliano-romagnolo. Una modalità che consente di adattarsi al nuovo, cosicché questi 50 anni non rappresentano un fardello, bensì un bagaglio di esperienza utile a cambiare. In meglio, insieme".