Ponte di Rigosa, le lastre rimesse al loro posto

Verifica d’urgenza del sindaco dopo l’articolo pubblicato dal Carlino . I tecnici: "Camion e furgoni dei corrieri hanno provocato uno stress notevole"

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Le lastre del ponte di Rigosa sono state sistemate.

Ieri mattina i tecnici del Comune di Zola con un intervento di manutenzione d’urgenza hanno fissato alla struttura i pannelli di metallo che si erano distaccati rendendo così pericoloso il transito di auto e biciclette. Così già in mattinata si era risolta la situazione che i residenti avevano segnalato al Comune e al Carlino. Lo stesso sindaco Davide Dall’Omo aveva promesso una verifica d’urgenza e ieri mattina si è svolto sia il controllo che la manutenzione straordinaria.

La responsabilità del cedimento degli ancoraggi alle travi sarebbe da attribuire al supertraffico generato dalla temporanea chiusura della vicina via Rigosa, interessata dal cantiere nel quale si lavora alla ricostruzione del grande ponte autostradale danneggiato lo scorso 28 febbraio dall’urto con il braccio di una ruspa trasportata da un camion.

Il nuovo ponte che sovrasta la via Rigosa attende ormai solo il via libera del collaudo e la strada provinciale è stata riaperta con transito ridotto. Ma una parte del traffico in questi giorni si è riversato sul piccolo ponte Bailey montato dal secondo reparto del reggimento Pontieri di Piacenza dell’Esercito Italiano nel 2008 per ristabilire la comunicazione tra le due sponde del torrente dopo che il ponte stradale precedente era stato danneggiato in modo irreparabile dal passaggio di un mezzo pesantissimo.

"Nelle scorse settimane specie i camion e furgoni dei corrieri hanno provocato uno stress notevole, con successioni di frenate e accelerate sul piano di scorrimento", hanno spiegato i tecnici. Ora il selciato metallico è stato messo in sicurezza, così come dovrebbero cessare presto gli usi impropri e intensi del ponticello riguardo al quale il sindaco Dall’Omo aveva precisato che non è prevista una sostituzione con una struttura definitiva. Insomma questo ponte provvisorio si prepara ad essere definitivo. Ed è proprio in questa ottica che i pochi residenti, dopo avere ringraziato per il ripristino e l’intervento di messa in sicurezza, insistono perché venga realizzato almeno un piano di scorrimento meno fracassone e meno bisognoso di manutenzione.

"Sono qui da tre anni e di distacchi di lastre, e di riparazioni, ne ho viste tante – commenta Luca Benati, gestore della trattoria Amedea – e poi servirebbe una illuminazione di sicurezza e anche la pulizia dell’alveo del Lavino, che ormai è pieno di alberi e vegetazione".

Gabriele Mignardi

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