"Positivi o vittime? Nessuno Dal 20 febbraio siamo blindati"

L’amministratore: "I parenti all’inizio hanno protestato ma oggi ci ringraziano"

Migration

Il più giovane, Anuta, ha 65 anni, la più anziana, Maria, 99. In totale sono 60. Ospiti di Villa Linda, casa di riposo di Gaggio Montano presa ad esempio da Sergio Venturi, il commissario regionale per l’emergenza. Il motivo? "Tutto è stato fatto alla perfezione". Tradotto, chiusura totale con il mondo esterno fin dal 20 febbraio e tiè virus. Risultato? Oggi nessuno, tra nonni e personale, è stato contagiato. Non solo: negli ultimi due mesi, a Villa Linda non si sono registrati decessi. Un colpo di fortuna? Forse no, meglio il frutto di una politica super prudente.

Covid fuori. "Ma non abbiamo fatto nulla di diverso rispetto a tante altre realtà come la nostra", sussurra imbarazzato Stefano Bernardi, amministratore della struttura che fino al 1998 era un albergo. "Ringrazio Venturi, siamo rimasti sorpresi. Abbiamo rispettato le ordinanze in maniera tassativa, anche andando contro la volontà delle persone". Già, perché quando Bernardi il 20 febbraio ha ’sigillato’ gli ingressi tenendo fuori i parenti, qualcuno ha protestato. E non poco. Oggi però quei lamenti sono diventati ringraziamenti. Sacrosanti. "Nessuno ha avuto febbre o sintomi, sembra – riprende sottovoce quasi per non cambiare il corso della storia – che Villa Linda sia stata toccata da una bacchetta magica. Noi stessi siamo meravigliati".

Grande famiglia. Bernardi è a capo di un gruppo composto da 37 persone, dalla coordinatrice Anna Maria D’Arcangelo al responsabile sanitario Michele Insardà, da Ivana Erriu, responsabile assistenziale, a Mirca e Monica, animatrice e fisioterapista, fino a tutti gli altri. "Se questi sono i risultati, è solo grazie a loro". Ed ecco l’annuncio: "Per il personale, a fine mese, ci sarà un piccolo regalo. Siamo una famiglia e gli ospiti sono sacri". I parenti vengono informati praticamente ogni giorno con foto e video. "Delle nostre feste". Sì, feste. Dal compleanno all’appuntamento con il ballo ogni mese. Con Alberto, uno dei residenti ottantenni, "che ogni volta che parte la musica si scatena". Poi c’è Eugenio da Pescia, classe 1932, che alla parola virus, da buon toscano, aggiunge una ’s’ e "se passa e lo vedo me lo mangio". Muore dalla voglia di rivedere i figli, ma continua a dirsi fortunato di poter essere a Villa Linda. Come Guido ’il filosofo’, che di anni ne ha 87, ex barista di Bologna e Anna, "donna lucidissima", classe 1926, che ricorda i racconti del nonno "della guerra 1518 e della strage della Spagnola, durata tre anni" e dove "non c’erano mezzi di protezione ma solo tanta miseria". Storie, legami, amore. "Ma non siamo mica eroi eh...", tiene a precisare Bernardi. "Cerchiamo di fare il massimo e poi qua dentro siamo tutti di queste zone". L’Appennino, dove il Covid-19 fino ad oggi è stato tenuto alla porta. "Perché qui respiriamo aria buona", ripete Eugenio il toscano. E se ora lo dice anche il commissario Venturi...

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro