Primarie, Roma insiste: ai seggi fisici gli over 75

L’assessore Aitini attacca: "Decide Bologna. Urne in presenza". Carbone (Iv) piccona la piattaforma web

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di Rosalba Carbutti

Sembrava fatta. La mediazione su cui il segretario provinciale del Pd, Luigi Tosiani, stava lavorando in vista dei prossimi incontri di coalizione sulle regole delle primarie, pareva aver portato i suoi frutti. Una linea che puntava ad allargare le maglie della bozza inviata dal Nazareno, dando più spazio ai seggi ’fisici’ (dove resterebbe il voto con pc e tablet), eliminando l’indicazione di fasce over 75 per i gazebo in presenza, e limitando la pre-registrazione (con Spid e carta d’identità) soltanto alle urne online. "Il voto da remoto è una possibilità in più. Vogliamo primarie aperte", ribadisce Tosiani, ieri ospite alla ’Bottega delle idee’ con Filippo Diaco (Acli) e il commissario di FI Enrico Aimi. Tant’è che ieri Isabella Conti aveva lanciato segnali di pace: "Se questa è l’indicazione, mi troverà d’accordo".

Ma a metà pomeriggio, la nota di Stefano Vaccari, responsabile Organizzazione del Pd nazionale, ha fatto sobbalzare più di un partecipante al tavolo che verrà. Due le indicazioni: "Soluzione mista che privilegi l’online, con seggi fisici per le persone anziane (over 75, ndr). E regole uguali per tutte le città". Insomma, contrordine (di nuovo) compagni. Da Bologna, però, filtra l’intento di evitare le fasce, osteggiate da Italia Viva, (in linea con quanto sta facendo Torino) ma anche dal dem Alberto Aitini, altro ’primarista’ in gara che già aveva ribadito il ’no a paletti’. "Visto che tutti hanno detto che le scelte si fanno nelle città e non a Roma, questo vale anche per le regole. Abbiamo scelto di fare le primarie e sceglieremo qui le modalità con cui si svolgeranno. La volontà – incalza l’assessore alla Sicurezza – spero sia quella, come pare, di fare diversamente da quello che dice Vaccari. Se sono primarie vere devono essere in presenza, come è sempre stato, e il voto online può essere una possibilità in più, per chi non può recarsi ai gazebo, non il contrario. Le primarie dovranno svolgersi nel rispetto delle norme anti Covid". Al di là delle polemiche, comunque, resta da capire se a giugno (il 13 o il 20 le date possibili) saremo ancora in zona gialla. In caso contrario, la prevalenza del voto online sarà irrinunciabile. Al di là dell’accordo trovato al tavolo. Comunque vada, resta il nodo della piattaforma. Ernesto Carbone di Italia Viva nel ribadire che "tocca a Bologna decidere", aggiunge: "Ci devono garantire la veridicità delle credenziali e per ogni carta di credito per pagare 2 euro un solo voto". Per Vaccari la piattaforma Pd non è Rousseau: "Il nostro software garantisce l’anonimato e la trasparenza dei dati, la cui gestione resta limitata a quell’evento".

La road map – comunque – è chiudere il dibattito sulle regole entro la prossima settimana, con la Direzione Pd giovedì 6. Il tavolo di coalizione torna lunedì per dare il tempo a Verdi, +Europa e Coalizione civica di confrontarsi sulle primarie.

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