Pupazzo a testa in giù I collettivi in corteo attaccano la Meloni Imbrattato un market

Gli slogan di Cua e Cybilla: "Giorgia non sarà mai la benvenuta qui". L’indignazione del prefetto Visconti: "Fatto di inaudita brutalità". Bignami e Lisei (Fd’I): "Intimidazione grave, il Pd prenda posizione"

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di Federica Orlandi

Un pupazzo appeso a testa in giù, vestita da militare e con lunghi capelli biondi che penzolano nel vuoto, sotto alle Torri. E, sui social, come accompagnamento alle fotografie che lo ritraggono, un post di protesta contro la neo presidente del consiglio Giorgia Meloni. Le fotografie sono state condivise dalla pagina Facebook di ’Laboratorio Cybilla’, il collettivo al femminile costola di Cua, che assieme a quest’ultimo e Split (Spazio per liberare il tempo) ieri ha attraversato più volte le vie del centro in un lungo corteo partito alle 18 da piazza Verdi e proseguito fino a sera.

"A breve (il 24 novembre, ndr) per l’inaugurazione del Tecnopolo e di uno tra i 5 computer più potenti al mondo, arriverà in città Giorgia Meloni. Ma non sarà mai la benvenuta a Bologna e da nessun’altra parte", scrivono le attiviste sui social, puntando il dito anche contro il decreto "anti-rave" e gli "attacchi in maniera celata all’aborto e alla libertà di autodeterminazione". Il collegamento tra il fantoccio e la premier, dopo queste parole, è quasi automatico.

Al corteo, nato in seguito alla manifestazione ’Convergere per insorgere’ dello scorso 22 ottobre, hanno partecipato circa 200 persone, precedute da un furgone con gli altoparlanti per la musica e costantemente vegliate dalla polizia. Ciò nonostante, un gruppo è riuscito a imbrattare con vernice rosa l’ingresso del market ’Sapori e dintorni’ all’ex Monte di pietà di via Indipendenza, ’colpevole’, a detta degli attivisti, di essere "un supermercato di lusso, che i potenti definiscono ’di eccellenza’". Il negozio perciò è stato costretto a chiudere prima e il video dell’imbrattamento è stato condiviso sui social quasi in diretta.

Una delle prime reazioni è quella del prefetto Attilio Visconti: "Nella civilissima Bologna, capitale dell’accoglienza e del confronto, una cosa come questa non è ammissibile. Nella mia carriera non ho mai assistito a un fatto di tale brutalità, poco civile e ancor meno democratico. Esprimo la mia solidarietà a Giorgia Meloni".

Lo sfregio ha scatenato Fratelli d’Italia. Il ministro della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida si augura "che gli autori di questo vergognoso atto intimidatorio siano individuati. E soprattutto mi aspetto una netta e inequivocabile condanna da parte di tutte le forze politiche, sinistra in primis". Non è da meno il viceministro delle Infrastrutture, Galeazzo Bignami: "La violenza della protesta dei collettivi di sinistra, che da troppo tempo si caratterizzano per la loro aggressività e pericolosità, ha conosciuto un ennesimo, vergognoso picco: un fantoccio che dovrebbe raffigurare la Meloni appeso a testa in giù nel corso di una manifestazione per le strade di Bologna caratterizzata da episodi di estrema gravità a danno della città". Sulla stessa linea il senatore bolognese Marco Lisei: "Un’iniziativa vergognosa che suona come una macabra intimidazione in vista della visita del premier a Bologna".

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