Quindici milioni da investire nell’Appennino

L’Unione dei Comuni tra i vincitori di un bando ministeriale: previsti dal progetto 18 interventi per un centinaio di alloggi popolari

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Una spinta importante per gli investimenti nella montagna bolognese. E’ unanime la soddisfazione espressa dai sindaci dell’Unione dei comuni dell’Appennino Bolognese per il finanziamento ottenuto con il Progetto nazionale della qualità dell’abitare (PinQua) previsto dal Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili. Il progetto, elaborato dall’Unione, è stato fatto proprio e presentato dalla Città Metropolitana giungendo all’85° posto nella graduatoria nazionale.

Il finanziamento, pari a 15 milioni di euro, riguarda 18 interventi per quasi 100 alloggi sociali, tra riqualificazioni e nuovi, servizi rivolti alla terza età, agli studenti, ai disabili, spazi per attività culturali, orti sociali, skatepark, una velostazione, una passerella pedonale sul fiume Reno e spazi per l’accoglienza turistica. Il progetto è un vero e proprio piano strategico territoriale legato all’abitare l’Appennino. La portata innovativa del progetto, intitolato ’Fragile a chi?’, pone al centro l’abitare come politica integrata di inclusione, benessere e contrasto alle fragilità. L’obiettivo di migliorare la qualità dell’abitare in Appennino, promuovendo uno stile di vita sostenibile, tornando ad abitare luoghi più a misura d’uomo, caratterizzati da ritmi più lenti e sostenibili, lontani dallo stress e dal traffico tipici dei grandi centri urbani, più salubri e confortevoli in termini ambientali, in un contesto di sostenibilità economica e di sviluppo di capitale umano, rappresenterebbe un valore aggiunto non solo per la montagna ma per tutto il territorio metropolitano, alleggerendo l’alta tensione abitativa dei centri urbani più sviluppati e i conseguenti effetti negativi in termini climatici, di traffico e di salute.

"Questo è un risultato straordinario – esulta Maurizio Fabbri, Presidente dell’Unione –. Il bando era principalmente rivolto ai grandi centri urbani d’Italia, ma grazie a un lavoro di grande collaborazione fra Unione e Città Metropolitana, siamo riusciti a valorizzare quelli che di solito sono i nostri punti deboli. Il lavoro che stiamo facendo come Unione, all’insegna della collaborazione e dell’interesse territoriale prima che dei singoli comuni, sta dando frutti importanti. Senza l’Unione non avremmo nemmeno potuto pensare di partecipare a questo bando e di conseguenza avremmo perso questa straordinaria occasione. Credo debba servire da esempio virtuoso per l’immediato futuro, perché solo con una visione ampia del territorio possiamo pensare di invertire il declino in atto da troppi anni".

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