Ex Pedretti punto e capo. Torna d’attualità l’edificio che dovrebbe sorgere nel mega buco che da alcuni anni si trova nel centro di Casalecchio, tra il teatro Laura Betti e la Casa della Conoscenza. Domani la commissione Assetto e sviluppo del territorio del Consiglio comunale tornerà ad occuparsi del nuovo progetto, varato dieci mesi fa (inizio novembre 2023), e che prevede un edificio alto nove piani, proprio nello stesso sito in cui per più di 100 anni c’era stato il famoso albergo Pedretti. "A luglio – ricorda Dario Braga, presidente del Gruppo misto – appena varati il nuovo Consiglio e la nuova Giunta, ho chiesto che la commissione venisse convocata per dirimere una volta per tutte la ridda di voci sul destino dell’ex Pedretti. E, soprattutto, per sapere se ci sono speranze di modifiche del progetto, auspicate un po’ da tutti nel corso dell’ultima campagna elettorale".
In attesa dell’esito di questa ulteriore commissione, parla la memoria storica casalecchiese: Roberto Mignani, ex vice sindaco e amministratore comunale da almeno 50 anni: "Il muraglione di fronte alla Casa della Conoscenza non va per niente bene", è la sua drastica sentenza. Cosa si potrebbe fare? "Una sorta di Tour Eiffel – è la risposta pronta di Mignani – una torre alta, altissima che, però, lasci sotto gli spazi liberi, la possibilità di una vasta piazza tra teatro e Casa della Conoscenza".
È possibile una scelta di questo tipo? "In quell’area – argomenta Mignani – i privati hanno dei diritti acquisiti, diventati ancora più forti da quando il Comune scelse di incassare gli oneri di urbanizzazione (1,1 milioni di euro) con lo scambio dei garages alla Galleria Ronzani. Ora, visto che non si riesce a trasportare altrove la capacità edificatoria acquisita dai privati, si deve trovare una soluzione che non li danneggi e che non distrugga l’esistente. Come ad esempio gli alberi – conclude Mignani –, i tanti tigli cresciuti attorno all’ex Pedretti e che, nonostante gli anni, sono ancora in buona salute. La soluzione potrebbe scaturire da un serio incontro tra i tecnici del Comune e quelli dei nuovi proprietari".
Nicodemo Mele