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Recalcati: la vita e la morte nell’opera di Parmiggiani

Lo psicanalista presenta l’ultimo lavoro sull’artista, protagonista dell’avanguardia internazionale.

Recalcati: la vita e la morte nell’opera di Parmiggiani

Da Giorgio Morandi a Giovanni a Jannis Kounellis fino a Claudio Parmiggiani. Lo psicanalista Massimo Recalcati da anni si interessa di pittura, come nell’ultimo volume Il trauma del fuoco. Vita e morte nell’opera di Claudio Parmiggiani (Marsilio Arte), che sarà presentato oggi alle 18.30 al Mast Auditorium. Recalcati già si era dedicato all’artista di Luzzara, classe 1943, uno dei protagonisti italiani dell’avanguardia internazionale e legato alla nostra città: alla fine degli anni Cinquanta iniziò a frequentare lo studio di Giorgio Morandi e nel 1965 espose per la prima volta alla Feltrinelli. È il tempo del Gruppo ’63 e dei poeti riuniti attorno a ’il verri’ di Luciano Anceschi ai quali Parmiggiani sarà molto vicino. E dunque Recalcati riflette sulla poetica dell’artista, riflettendo sull’enigma di ogni opera. L’interpretazione dell’autore diventa una lezione sui concetti di creazione e ripetizione, vita e morte, angoscia e meraviglia. Una celebrazione del potere del silenzio, antidoto al clamore dei linguaggi contemporanei. In un’epoca segnata dal predominio dell’effimero e dell’esibizionismo, fare arte implica scegliere la ritrazione, l’allontanamento. "Sottrarre, nascondere, custodire – insiste l’autore – piuttosto che mostrare, manifestare, esibire".