Riecco la funivia per San Luca Lepore: "Rilanciamo tutta la zona"

Ipotesi cabinovia, integrata alla linea blu del tram con fermata in via Porrettana. "Via allo studio di fattibilità"

Migration

di Rosalba Carbutti

Rieccola, la funivia per San Luca. Un sogno ricorrente, ma forse stavolta sarà davvero la volta buona? Il sindaco Matteo Lepore ci crede e l’annuncia di sabato, prima del dì di festa, come ciliegina sulla torta della rivoluzione della mobilità che verrà. La funivia sarà il ’braccio’ della linea Blu del tram che partirà da via dei Mille, passando per la zona Stadio fino a Casalecchio. All’interno della progettazione della terza linea del tram, infatti, verrà compreso uno studio di fattibilità per un impianto a fune che collegherà via Porrettana con il Santuario di San Luca. "Puntiamo ad aumentare le opportunità turistiche e culturali della zona. Tanti pullman raggiungono San Luca, ma con la funicolare si può pensare a un progetto più ampio che comprende tutta la zona. Il Santuario, i portici Unesco, parco Talon e chiaramente il nuovo Dall’Ara", ha spiegato Lepore. L’ipotesi di una funicolare, poi, "si porta dietro l’idea di una riorganizzazione del parcheggio dell’area, magari anche in vista di future pedonalizzazioni del piazzale di San Luca".

In pratica, tram blu e funivia saranno collegati: una fermata della linea tranviaria alla partenza dell’impianto da via Porrettana, poco dopo lo stadio, integrerà le due infrastrutture dando forse più chance al progetto di avere il via libera. Il contesto: dare maggiore spinta alla mobilità green con "meno auto e più traporto pubblico locale", ha ribadito il sindaco.

Difficile, poi, che il nuovo impianto ricalchi la vecchia funivia dismessa negli anni Settanta: l’ipotesi più probabile, secondo il Comune, è una cabinovia con minori costi di realizzazione e gestione.

Al di là dell’entusiasmo di commercianti e ristoratori della zona, resta il fatto che l’impianto c’era, ma venne chiuso nel 1976. Tornando alle cronache più recenti, era solo il 2016 quando Manes Bernardini di Insieme Bologna portò l’idea in commissione conquistando pareri positivi sia dell’allora assessora al Traffico, Irene Priolo, e di Valentina Orioli, titolare all’Urbanistica della giunta Merola, oggi a Mobilità e Infrastrutture.

Le cronache di cinque anni fa narrano di uno studio di fattibilità già pronto, effettuato da Tper. Previsione dei costi: 20 milioni di euro. Lepore e Bernardini allora facevano vedere magliette con la scritta ’I love funivia’, e si parlava di aprire pure un museo in cima, con cimeli d’epoca e la vecchia cabina, di proprietà del collezionista e appassionato Pietro Ingenni, che l’anno prima era stata esposta alla festa dell’Unità.

Già allora Bernardini collegava la funivia alla riqualificazione dello stadio, e dava anche dei tempi: "Sarebbe bello averla nel 2020 o nel 2021, con il Dall’Ara nuovo".

E poi? Sappiamo come è andata a finire. Ma il sogno, a quanto pare, ha covato anche in questi anni sotto la cenere. E, così, rieccola la funivia. La prima proposta risale addirittura a fine Ottocento, ma fu nel 1928 che la Società anonima costruzioni ed esercizio funivie (Sacef, partecipata dal Comune e dalla Cassa di Risparmio) ottenne la concessione per un impianto a fune. E così, in pompa magna, il 14 maggio 1931 venne inaugurata alla presenza del ministro Costanzo Ciano e del sottosegretario Leandro Arpinati, ex podestà di Bologna. L’impianto, costruito dall’ingegner Ferruccio Gasparri, nei primi due anni trasportò oltre 380mila persone con corse ogni mezz’ora di sei minuti con 20 posti su ogni cabina. A parte uno stop dal 1944 al 1950, il cielo sopra Bologna ebbe quest’opera fino al 1976, quando con un cartello affisso alla parete della stazione a valle si comunicava che il servizio veniva momentaneamente sospeso "per motivi di manutenzione". I bolognesi protestarono, ma la funivia chiuse i battenti.

Motivi di sostenibilità economica, ma anche una concessione scaduta. Di quello che è stato resta un pilone originale intatto, sul lato del colle che guarda Casalecchio, biglietti e cartoline dell’epoca con la funivia stampata. Celebrata pure da Paolo Volponi – "La funivia per il santuario di S. Lucatutta di ferro e crudaoscilla al limite dei campi;insieme a voi, amici,m’affido al miracolo volgare di un gruppo di gente che vola" – ad oggi è sostituita dal trenino San Luca express e dal City Red Bus. Come fanno notare i nostalgici della funicolare, di poesie non ne hanno ricevuta ancora nessuna...

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro