Rimozioni Bologna, appalto ancora a Grossi

Il titolare del Centro dell’Auto rinviato a giudizio, il Comune: "Tutto in regola"

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Bologna, 4 luglio 2019 - Bando per l’affidamento di rimozione e custodia dei veicoli, ha vinto ancora il ‘Centro dell’Auto’ di Sabino Grossi. L’azienda leader del settore, l’unica che da anni offre tutta l’attrezzatura adatta alle operazioni di rimozione, dal 27 giugno è di nuovo in pista. Ancora per due anni, con la una possibilità di proroga di ulteriori due. Ma, a differenza dei tempi passati, ad affiancarsi all’aggiudicazione c’è anche un contenzioso giudiziario che vede coinvolto Grossi.

Tecnicamente rinviato a giudizio con l’accusa di truffa aggravata, sempre per attività che sarebbero legate al servizio di rimozione a Bologna. Del rinvio a giudizio si è avuta notizia il 21 giugno, mentre la seduta per l’aggiudicazione dell’appalto si è tenuta il 17 giugno.

Interpellato sulla circostanza, il Comune ha precisato che la procedura è stata «rispettosa di tutte le normative sulle gare d’appalto», peraltro «pubblica» e con la ricezione di una «sola proposta», che è stata ritenuta «congrua e formalizzata, con aggiudicazione al primo luglio, nel rispetto della legge. Come per tutte le altre gare». In parole povere, certifica il Comune, non ci sono assolutamente le condizioni per pensare che ci fossero motivi ostativi all’aggiudicazione di Grossi.

Leggendo l’appalto, balza agli occhi però la normale sfilata dei cause di impedimento ispirate dal Codice degli Appalti, e nel disciplinare di gara, al punto 6 lettera ‘d’, è però espressamente previsto che i partecipanti alla gara non devono «aver riportato condanne penali o avere procedimenti penali in corso, per reati non colposi, che siano sanzionati con la pena della reclusione non inferiore a due anni».

Considerando precedente il rinvio a giudizio di Grossi all’aggiudicazione del servizio (dal 21 giugno al primo luglio), allora la condizione di esclusione potrebbe non abbracciare il titolare del Centro dell’Auto, che non ha condanne e che ora è accusato di truffa aggravata, un reato con pena detentiva che andrebbe da uno a 4 anni. Anche meno, quindi, dei due anni posti come tetto dal disciplinare di gara dell’appalto. C’è anche da dire che quello delle rimozioni è un servizio pubblico essenziale, che quindi non potrebbe non funzionare.

Va da sé che l’amministrazione non poteva non aggiudicare il servizio, sussistendo peraltro tutte le condizioni, a oggi. Per quello che accadrà in futuro, si vedrà. Intanto il Centro dell’Auto non avrà più, alla ripresa di settembre, uno dei servizi più remunerativi, quello connesso al lavaggio delle strade, perché il Comune ha già annunciato che dall’autunno le strade saranno lavate senza multare e soprattutto rimuovere le automobili.

L’appalto di Grossi vale 1.686.530,74 euro per i primi due anni, con facoltà di rinnovo come detto per ulteriori due anni. Nella determina dirigenziale è specificato che «alla stipulazione del contratto» ci sarà comunque un ultimo check «ai sensi del Codice degli appalti aggiornato, il cui esito positivo determinerà l’efficacia dell’aggiudicazione». Sabino Grossi, titolare del ‘Centro dell’auto’ di San Lazzaro, è stato peraltro assolto «per non aver commesso il fatto» in un altro caso, quello delle cosiddette revisioni fantasma, risalenti al 2011, in cui era imputato con il figlio Antonio Maurizio e ad altre due persone. Avrebbe dovuto rispondere di falso materiale, ma tutto è stato depennato.

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