Rotopress, continua il confronto sui lavoratori

Prosegue la trattativa sul destino dei lavoratori di Rotopress, azienda di proprietà del gruppo Pigini con sede a Loreto, che ieri hanno manifestato in via Mattei con fischietti, bandiere e fumogeni. "Crediamo che ci sia un margine, anche fare lavorare loro (i dipendenti in protesta; ndr)" ha detto Enrico Baldazzi della Flc-Cgil.

Riguardo la vertenza si è manifestato un "incomprensibile comportamento del sindacato che, del tutto inaspettatamente, ha deciso di interrompere le relazioni sindacali, partendo dal presupposto che l’unica possibilità di dialogo e di ripresa delle trattative debba passare attraverso la riapertura immediata della produzione". Così, in una nota, la Poligrafici Printing – società del gruppo Monrif e azionista di minoranza della stessa Rotopress – entra nella vicenda che vede coinvolti 37 lavoratori messi in cassa integrazione straordinaria. "La lunga trattativa con la compagine sindacale che ha avuto inizio a maggio 2022 – scrive la società del gruppo Monrif – ha dovuto registrare una inaspettata quanto incomprensibile sospensione. Fino all’incontro del primo settembre scorso la discussione, seppur difficile, ha seguito un percorso di dialogo costruttivo, infatti si sono susseguiti più di 7 incontri ufficiali e numerosissimi incontri informali con le segreterie regionali del sindacato".

A tale riguardo, viene evidenziato ancora, "l’azienda Rotopress ha sempre rimarcato la volontà di perlustrare ogni possibile strada per la soluzione della difficile situazione, anche attraverso l’utilizzo concordato fino a fine febbraio 2023 degli ammortizzatori sociali, tutto ciò anche al fine di verificare la fattibilità di un percorso di riorganizzazione strutturale dell’azienda. Nonostante la trattativa fosse del tutto aperta, inspiegabilmente, in occasione dell’incontro di inizio settembre il sindacato ha rifiutato qualsiasi approfondimento sul percorso, di fatto abbandonando ogni possibilità di ricerca di soluzioni negoziali". Quindi, prosegue la Poligrafici Printing, "ci sorprende soprattutto constatare che, nel corso degli incontri, non siano stati presi in considerazione tre importanti fattori sui quali poggiava la trattativa ovvero: la disponibilità ad assumere 6 lavoratori nell’ambito delle società facenti capo al gruppo Poligrafici Printing; un percorso di esodo per prepensionamento per almeno 8 unità e, soprattutto, la disponibilità ad assumere alcuni lavoratori in esubero di Rotopress, più volte espressa da alcune aziende del territorio. Nessuna di tali opportunità – conclude la nota – è stata presa in considerazione dal sindacato che, ostinatamente, continua a richiedere di riprendere la produzione, non considerando il momento di crisi del settore aggravato dall’aumento esponenziale dei costi dell’energia e delle materie prime".

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