Matteo Salvini contro il pediatra di Bologna. "Dai migranti boom di Tbc"

Botta e risposta tra il ministro dell'Interno e Marcello Lanari del Sant'Orsola che aveva denunciato gli effetti negativi del decreto sicurezza

Matteo Salvini e il direttore  della Pediatria d'urgenza del Sant'Orsola, Marcello Lanari

Matteo Salvini e il direttore della Pediatria d'urgenza del Sant'Orsola, Marcello Lanari

Bologna, 1 giugno 2019 - Duro botta e risposta tra il ministro dell'Interno, Matteo Salvini e il direttore della Pediatria d'urgenza del Policlinico Sant'Orsola, Marcello Lanari che, in occasione del 75esimo congresso nazionale dei pediatri, aveva denunciato gli effetti negativi del dl sicurezza sui minorenni immigrati e, al contempo, negato come il ritorno di alcune malattie, quali Tbc e scabbia, fosse legato agli sbarchi di migranti. “L'aumento di malattie ormai 'dimenticate' – osserva il padiatra - non è causato dai migranti che arrivano in Italia, come qualcuno vuole far credere, ma dall'aumento della povertà. Si tratta di patologie tipiche, come la tubercolosi o la scabbia. Se la povertà continuerà a picchiare duro, vedremo se si estenderanno anche ad altre fasce di popolazione italiana".

L'attacco di Salvini

A stretto giro di posta, arriva la replica di Salvini : “A tutti è garantito il diritto alle cure, agli immigrati purtroppo il record di Tbc e scabbia. Nessuna legge, in Italia, mette e metterà mai in discussione il diritto alle cure sanitarie per tutti, tantomeno ai minorenni. E il Decreto sicurezza è quindi citato a sproposito: gli stranieri con meno di 18 anni vanno subito in accoglienza e non possono nemmeno essere espulsi o affidati ad altri Paesi europei”. Quanto al ritorno di alcune malattie come Tbc e scabbia connesso alle immigrazioni di massa, secondo il ministro, “purtroppo l'Africa non ha le stesse condizioni igienico-sanitarie di casa nostra. Solo nel 2017 l'Italia ha avuto circa 3.900 casi di tubercolosi di cui oltre il 60% nella popolazione straniera. Già in un rapporto del 2008 sulla tubercolosi in Italia, pubblicato sul sito del ministero della Salute, si leggeva che “nonostante l'incidenza si sia ridotta negli ultimi anni, la popolazione immigrata ha ancora un rischio relativo di andare incontro a Tbc che è 10-15 volte superiore rispetto alla popolazione italiana”.

Spesso, osserva Salvini “gli immigrati sono anche più poveri della media: è anche per questo che abbiamo bloccato gli arrivi. Per anni ci siamo portati in casa gente che non aveva la possibilità di integrarsi, lavorare e vivere nel rispetto della legge e in condizioni dignitose. Questi sono i fatti, il resto è pura polemica politica”.

La controreplica

Parole che non sono andate giù a Lanari che replica con “una piccola e breve risposta perché, come il ministro Salvini avrà tantissime cose da fare, anche io come pediatra sono alla chiusura di un congresso nazionale di Pediatria bello e interessante". Di fatto, chiarisce il pediatra “ho menzionato alcune problematiche che i nostri bambini migranti, in particolare si parlava di minori non accompagnati, possono riscontrare quando arrivano sul nostro territorio. Ho ribadito che noi pediatri abbiamo dato in molte occasione una bellissima prova nel tenere fede al primo nostro principio, siglato dal giuramento di Ippocrate: curare chiunque per etnia, credo e colore della pelle”.

Quindi conferma le parole di Salvini, “è effettivamente come il ministro dice: i nostri pronto soccorso sono aperti ad ogni bambino che arrivi e noi prestiamo tutte le cure del caso. Riguardo al tema delle patologie che possono essere importate da altri paesi che hanno condizioni epidemiologiche e socio-economiche svantaggiate, quali quelle da cui tipicamente provengono i migranti, è evidente che quanto riportato dal ministro è reale”.

È “altrettanto evidente - prosegue il pediatra - che con dei sistemi efficienti si elimina assolutamente la possibilità di diffusione di queste malattie. È stato messo in piedi un sistema di accoglienza sanitaria per la quale i bambini che arrivano vengono evidentemente valutati da equipe composte anche da pediatri in grado di escludere e affrontare, secondo protocolli, varie patologie tra cui scabbia o tubercolosi, mettendo in sicurezza il soggetto ammalato e la nostra società. È evidente che questo sistema funziona. Pur non negando, come dice il ministro, una differente epidemiologia per alcune patologie, quali la tubercolosi e la scabbia, voglio aggiungere che non sono proprie dei soggetti africani piuttosto che asiatici, ma sono patologie connesse alla povertà".

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