Bologna, 22 settembre 2023 - I Cau nasceranno: i centri assistenza in urgenza, destinati a snellire l'attività dei Pronto soccorso, hanno avuto la 'benedizione' della Conferenza territoriale sociale e sanitaria metropolitana e 90 medici di continuità assistenziale hanno risposto positivamente all'interpello lanciato dall'Ausl.
"Sono soddisfatto - spiega al termine dell'incontro Luca Rizzo Nervo, assessore comunale alla Salute - perché il progetto ha ottenuto l'unanimità di tutti i sindaci presenti, anche quelli di centrodestra. I primi quattro Centri assistenza per l’ urgenza saranno aperti, con orario H24, entro dicembre e la precedenza verrà data alle conversioni dei Pronto soccorso di Budrio e Vergato, a cui seguiranno le case della comunità del Navile e di Casalecchio. Queste ultime, inoltre, saranno le prime strutture italiane ad applicare il dm 77 che prevede sempre, giorno e notte, la presenza medica".
Rizzo Nervo guarda già al 2024 quando sono attesi altri Cau. “Abbiamo anche anticipato la volontà di programmare i Cau negli ospedali Sant'Orsola, Maggiore e Bentivoglio. In quel caso – precisa Rizzo Nervo –, dovrebbero avere un unico triage da cui poi partirebbero i due percorsi differenziati, uno per l'urgenza nel Pronto Soccorso e l'altro per la bassa intensità, per rispondere a quel 70% dell'utenza che viene definita inappropriata, pazienti a cui vengono attribuiti codici bianchi e verdi, e che oggi attendono molte ore, mentre domani avranno i Cau".
L'assessore di palazzo d'Accursio sottolinea anche il risultato dell'interpello dell'Ausl: "C'è stata una risposta positiva, perché hanno dato la disponibilità a lavorare nei Cau, per il momento la chiamata era per Vergato e Budrio, già 90 medici di continuità assistenziale, sono soprattutto giovani. Adesso inizierà la formazione".
Ospedale Maggiore
Sempre ieri, durante un incontro periodico tra Ausl e sindacati, è stata comunicata la chiusura di alcuni posti letto al Maggiore. "Nel corso della trattante Cristiano Pelati, dirigente delle professioni infermieristiche, ha spiegato che al Maggiore, dal 17 ottobre, dopo la chiusura estiva, riapre la semi-intensiva, ma con soli 8 posti e quindi ne perde 4 perché nei mesi scorsi ne aveva 12. E sarà ridotta di altri 8 letti la medicina di alta intensità del sesto piano", attacca Gaetano Alessi, responsabile del comparto sanità Fp Cgil Bologna.
E non è tutto, il sindacalista fa i conti. "Possiamo aggiungere anche i 26 letti di lungodegenza che saranno chiusi a Villa Erbosa e i 10 di medicina a San Giovanni in Persiceto: se facciamo la somma, si arriva a una riduzione di 48 letti nel mese di ottobre, è come chiudere un ospedale. Ci è stato spiegato che così si recuperano infermieri, oss e fisioterapisti, ma questo vuol dire anche meno servizi per i cittadini. Nei prossimi giorni come Fp Cgil valuteremo lo stato di agitazione in difesa degli operatori, dei cittadini e della sanità pubblica".