Sanità, regione top per i trapianti

La signora era cieca da cinque anni, vedeva prevalentemente ombre e la sua vita era compromessa. L’equipe diretta dal professor Luigi Fontana, docente di malattie dell’apparato visivo dell’Alma Mater e direttore di Oftalmologia dell’Irccs, è riuscito a ridare sei decimi su dieci alla vista della signora. È il primo trapianto in Italia realizzato con materiale sintetico, è durato circa mezz’ora e il paziente è uscito in tempi rapidi dall’ospedale. Il professor Fontana ha già replicato quattro volte l’intervento. Anche se l’Italia sulla ricerca potrebbe fare di più, non siamo secondi a nessuno. Una strada da percorrere è agevolare la collaborazione dei privati con l’università. L’Emilia-Romagna rimane una delle regioni più all’avanguardia per i trapianti, soprattutto a Bologna e Modena. In Emilia-Romagna, dall’istituzione del Centro trapianti, dal 1997 ad oggi è raddoppiato il numero degli interventi: erano circa 200 nel 1997, fino ad arrivare al record dei 488 effettuati del 2021 e con un trend dello stesso tenore per l’anno che sta per chiudersi. Si tratta di una struttura operativa-gestionale con sede presso il Policlinico di Sant’Orsola, per far funzionare in modo veloce il percorso di donazione e trapianto di organi e tessuti. È così garantito il collegamento tra centri di alta specializzazione e gli ospedali del territorio, con le sedi di donazione, centri trapianto, sedi delle banche di tessuti e cellule tutti in rete tra loro.

mail: beppe.boni@ilcarlino.net

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