Ozzano, sassi contro il campo da tennis durante la lezione dei bambini

Tanta paura, ma nessun ferito. Il presidente dello Sport Club: "Un gesto fatto senza capire le conseguenze"

Paura allo sport club di Ozzano

Paura allo sport club di Ozzano

Ozzano (Bologna), 20 ottobre 2019 - Paura l’altro giorno allo Sport Club di Ozzano. Due sassi, forse due pietrini di porfido, hanno lacerato il tendone di uno dei campi da tennis coperti mentre era in corso una lezione. Fortunatamente i sassi non hanno colpito nessuno dei bambini che in quel momento stavano giocando ma, quel lancio, ha spaventato alcuni genitori che si trovavano lì.

«Erano all’incirca le cinque di pomeriggio – racconta il papà che ha denunciato il fatto su un gruppo Facebook – mio figlio e qualche altro bambino stavano per dare il cambio a quelli di un’altra lezione, eravamo sul campo, ognuno stava facendo qualcosa, chi raccoglieva le palline da tennis, chi chiacchierava. A un certo punto abbiamo sentito un rumore fortissimo e abbiamo visto un raggio di luce che penetrava dal tendone». Poi la triste visione: sul campo da tennis tra le palline c’erano i due sassi. «Ringrazio il cielo che le pietre non abbiano colpito nessuno, sarebbe potuto essere davvero pericoloso, quello che è certo è che ci siamo presi molta paura e che speriamo non ricapiti mai».  

In una zona adiacente all’impianto c’è un campetto da basket e un bar dove spesso si trovano i ragazzini della zona per passare il tempo. «Capisco che sia stato spiacevole, ma sono davvero dell’idea che sia stata una bravata fatta sicuramente con troppa leggerezza». Parla così Rino Rava, presidente dello Sport Club, che aggiunge: «Non era mai successo niente del genere e penso non ricapiterà più, poiché il giorno dopo si è presentato al club il padre del ragazzino che ha lanciato i sassi, scusandosi dell’inidente». Il sindaco Luca Lelli aggiunge: «Non era mai successo niente di simile, ma abbiamo comunque deciso di intensificare i controlli nella zona di modo che tutti si possano sentire sempre tutelati».  

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