Scuola Bologna: in 64mila tornano in classe. "Riaprire anche le superiori"

Lettera dei sindaci della Città metropolitana a Regione e Ufficio scolastico. "Bisogna far rientrare il 100% degli studenti alle medie e il 50% in licei e istituti"

La lettera è firmata dal delegato metropolitano alla scuola Daniele Ruscigno

La lettera è firmata dal delegato metropolitano alla scuola Daniele Ruscigno

Bologna, 7 aprile 2021 - Campanella per molti, ma non per tutti. Oggi di nuovo lezioni in carne e ossa per 64mila emozionati bambini di nidi, materne, elementari e ragazzini di prima media. Ancora in didattica a distanza seconde e terze medie e tutte le superiori. Oggi i genitori del comitato Priorità alla Scuola terranno un presidio, dalle 8 alle 9, in piazza Maggiore. Un’assenza cui i sindaci della Città metropolitana chiedono di porre rimedio. Lo fanno in una lettera, a firma del delegato metropolitano alla Scuola Daniele Ruscigno, inviata a presidente e vicepresidente della Regione, Stefano Bonaccini ed Elly Schlein, all’assessore regionale alla Scuola, Paola Salomoni e al vice direttore dell’Usr, Bruno Di Palma.

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Nero su bianco, il Tavolo metropolitano in cui siedono anche sindacati e cooperative chiede, pur in zona rossa, "la riapertura al 100%" delle medie "superando la separazione tra prima in presenza e seconda e terza in dad". Questo perché "produce chiari elementi di complessità gestionale ed organizzativa per gli Enti locali" in merito a mensa, trasporto e servizi pomeridiani, organizzati appunto dagli Enti locali solo per chi è in presenza. Poi si ch iede rientri "almeno il 50%" degli studenti delle superiori "considerando quanto già attuato nei mesi scorsi" con l’adeguamento degli spazi e il potenziamento del trasporto pubblico. Da amministratori previdenti che devono fare i conti in modo diretto con i cittadini, i sindaci auspicano adesso l’avvio di un confronto sui centri estivi per definire le linee guida così da "predisporre i bandi di gara e quindi organizzare al meglio il servizio". Infine, spingono affinché anche gli educatori e gli operatori dei centri estivi vengano vaccinati in via prioritaria al pari del personale scolastico.  

Intanto, gli istituti comprensivi sono in fibrillazione per il grande rientro. Da giorni, i presidi sono al lavoro per rifare gli orari soprattutto delle medie che hanno le prime in presenza, le altre classi no. Giochi di incastro affinché i prof si possano organizzare su cui, però, aleggia l’incognita: "Ma la connessione a scuola reggerà?". Nel frattempo i 22 istituti comprensivi cittadini hanno scritto al Comune, loro padrone di casa, in merito alla mense. Facendo notare come "il distanziamento raccomandato" sulla base di indicazioni del ministero della Salute, sia di due metri "soprattutto nella situazioni in cui non si indossi la mascherina". Mentre in classe o nei refettori è di un metro. In risposta il Comune fa spallucce: "Non sono state emanate nuove disposizioni per questo servizio specifico. Però ci attiveremo per acquisire ulteriori chiarimenti". Il tutto a bimbi già in mensa. Sul fronte sindacale, oltre ad un’accelerazione della campagna vaccinale, Flc Cgil, Cisl e Uil Scuola spingono per "severi controlli, una rigida applicazione dei protocolli e rapidi tracciamenti, presupposto essenziale per contenere i contagi ".  

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