Scuola, domani si ricomincia Ma mancano oltre 3mila docenti

I supplenti saranno nominati a partire dalla prossima settimana. Dietro le porte, un lavoro incessante. I presidi: "Siamo operativi, con quello che c’è. Abbiamo fatto tutto il possibile per tamponare i buchi"

Migration

di Federica Gieri Samoggia

Ore convulse in classe. Con presidi, professori e dade alle prese con la sistemazione dei banchi (all’Istituto comprensivo 7 ne sono arrivati 450 ieri mattina), adesivi da attaccare, percorsi da definire, check point (all’Iis Belluzzi Fioravanti) da montare. "Mancano solo i ragazzi", esordisce un’ottimista preside del Minghetti, Roberta Fantinato in tour alla succursale in fiera per gli ultimi ritocchi.

Certo mancano i 116.957 studenti, ma anche gli oltre 3mila supplenti che saranno nominati, da domani, dal Provveditorato. Un buco che le scuola stanno tamponando come riescono. Soprattutto con l’orario ridotto. Si parte, lunedì per richiudere venerdì a causa della tornata elettorale e della trasformazione delle aule in seggi. Una sorta di prova generale di una macchina colossale che in questi mesi ha lavorato in modo inarrestabile "sempre pensando solo a come far tornare in classe i ragazzi", ti dice chiunque. E’ la prima campanella dopo il lockdown dal 24 febbraio anche per 12.412 insegnanti che si sparpagliano tra le 5.284 sezioni o classi. A far marciare le 112 istituzioni scolastiche, 2.008 dade, 112 dsga, 857 tra segretarie e tecnici.

"Domani mattina saremo lì pronti ad accogliere i bambini" esordisce Alessandro Rovinazzi, preside Istituto comprensivo 15. Pronti "con quel che di necessario abbiamo, ma non senza sofferenze soprattutto sugli insegnanti di sostegno". Operativi con quel che c’è. L’Ic 5, "con un po’ di sacrificio", ammette il preside Luca Prono, parte "con l’orario regolare". Quattromila mascherine solo per adulti è la dotazione ministeriale consegnata all’Ic 14. Le cattedre scoperte "le stiamo tamponando in tutti modi – osserva la preside Maria Anna Volpa –. Confidiamo nella massima collaborazione delle famiglie. Certo, i disagi ci sono e ci saranno, ma se ci danno una mano, insieme, ce la facciamo". "Noi ce l’abbiamo messa tutta", osserva Patrizia Scerra, preside dell’Ic 13, incluso vedersi mancare dei banchi, ma rimediando con i banconi dei laboratori. "Siamo al lavoro in modo incessante", sintetizza Maria Grazia Diana, preside del liceo Artistico mentre tiene videoconferenze a ciclo continuo e spera nell’arrivo degli insegnanti di sostegno per i suoi 83 studenti. Al liceo Copernico, la prima campanella è solo per i primini: ad ognuno è stato assegnato un posto "dove attendere l’arrivo dell’insegnante che li accompagnerà in classe per illustrare il decalogo del si può o non si può fare", sottolinea la preside Fernanda Vaccari. E giusto per ribadire il concetto, via interfono, il responsabile della sicurezza li ri-snocciolerà uno ad uno. Sei i varchi per accedere al liceo Galvani: due in via Cartoleria, tre sotto il portico e uno sul misterioso largo Benassi (alias piazzetta antistante Santa Lucia). All’Iis Belluzzi Fioravanti, pronti i 9 check point: mascherina, gel, termoscanner e via in classe. All’Iis Aldini Valeriani: 7 ingressi e ai 2.600 verrà data mascherina e visiera.

"Parte un anno scolastico tra i più difficili, pieno di criticità e problemi legati ad una ripartenza non programmata con la giusta tempistica, tra rimbalzi di responsabilità tra ministero, enti locali e addirittura le scuole – denuncia Serafino Veltri della Uil Scuola – Il problema più grosso è quello del personale: l’anno inizia con migliaia di posti vuoti che saranno coperti da supplenti, si spera, nella prima settimana di scuola". Il tutto con una procedura informatizzata che sta creando migliaia di problemi "siamo stati subissati di chiamate da parte dei supplenti". Quello che sta accadendo, osserva Susi Bagni dell’Flc Cgil, "lo avevamo predetto, purtroppo. Mancano docenti e non stiamo parlando di quelli ‘Covid’, ma di quell’organico ‘normale’ necessario per aprire le scuole. Questo è il frutto di una scelta politica miope di chi non ha idea di cosa accade nelle scuole"

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro