
Nel processo di transizione ecologica in atto, i commercialisti sono (e sempre più saranno) i primi interlocutori per le imprese, con funzioni di indirizzo e di consiglio. Non più un ruolo meramente contabile. "Ma un ruolo nuovo, che richiede un livello di formazione più elevato che in passato", afferma Enrica Piacquaddio (nella foto), presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti di Bologna. Che, con 2.646 iscritti, è il sesto ordine in Italia. La componente femminile rappresenta il 44%; i giovani under 40 sono il 17,6%.
Presidente, che tipo di formazione serve al commercialista moderno?
"Non è più sufficiente una formazione di aggiornamento, ma per essere attrezzati alla nuova realtà è necessaria una formazione specialistica".
Il convegno del Palacongressi affronta il tema della sostenibilità. È il segno del mondo che cambia?
"Non c’è dubbio. Da tema di dibattito culturale, di discussione accademica, la transizione ecologica è diventata ora, per la prima volta in Italia, oggetto di norme di legge".
Come cambia il ruolo del commercialista che lavora per le imprese?
"È il primo che deve affiancare l’imprenditore in una pianificazione strategica che tenga conto dei nuovi criteri green".
In pratica?
"Oggi l’imprenditore non può non procedere secondo precisi parametri: per esempio, sostenibilità ambientale e attenzione al benessere dei dipendenti".
Il mondo delle imprese è preparato?
"È in corso un cambio di mentalità, che dovrà essere sempre più diffuso. Si tratta di cambiare il sistema produttivo. E questo richiede un lavoro a monte molto rigoroso".
Cosa direbbe a chi guarda ancora con diffidenza il concetto di sostenibilità?
"Che il mondo è cambiato. Basti dire che il 37% delle risorse del Pnrr sarà impegnato per progetti per la lotta al cambiamento climatico, decarbonizzazione ed economia circolare".
l. o.