Sfogline di Bologna verso la candidatura Unesco

Il sottosegretario Lucia Borgonzoni: "Vogliamo tutelare l'arte, sarà la candidatura di tutti"

Sfogline al lavoro (Foto Schicchi)

Sfogline al lavoro (Foto Schicchi)

Bologna, 10 luglio 2019 - E' risorto sotto gli specchi e le vetrate dell’avveniristica Baku, capitale dell’Azerbaijan, quell’ardore che vuole portare l’arte delle sfogline (video) a diventare patrimonio Unesco. Non che l’idea fosse stata sepolta nell’ultimo anno e mezzo, anzi: sono stati in diversi, da più parti, a ricordare agli enti locali e al Governo in carica che quelle mani, quelle donne e quella fatica avrebbero bisogno di un vero riconoscimento. E non perché i turisti stanno assaltando Bologna. No. Ma perché Bologna è l’arte del benessere, e perché le sfogline sono un patrimonio solo a seguirne la mossa del matterello. 

La bolognese Lucia Borgonzoni, sottosegretario leghista alla Cultura, di impulsi dalle associazioni del territorio ne ha avuti tanti e ora vuole vedere il dossier sul tavolo. E a Baku, dov’era nel weekend per portare a casa il Prosecco Unesco, il mini summit sulle sfogline come prossima sfida è diventato realtà subito, grazie alla presenza del ministro dell’Agricoltura, Gian Marco Centinaio (Lega), che di una candidatura di questo tipo, da protocollo (ha in capo anche le Politiche alimentari), deve essere portatore. La Borgonzoni spinge, il ministero dell’Agricoltura è in sintonia. Quando si parte? "Chiameremo a raccolta tutte le associazioni del territorio – spiega Lucia Borgonzoni, che da Baku è tornata a Roma per perorare la causa di un’altra candidatura Unesco, quella della Taranta assieme alla Pizzica –. Non solo quella delle sfogline, sentiremo i ristoratori, l’associazione del ragù e tutte le altre realtà che tutelano le nostre eccellenze. Si può fare, ma la richiesta deve partire da loro". Qui la differenza tra una candidatura materiale (come i portici) e una immateriale, come l’arte delle sfogline: non tocca agli enti locali farsi portatori dell’impulso della candidatura.

"Ma tocca al territorio, quindi siamo già disponibili a raccogliere le loro richieste – spiega il sottosegretario –. Oggi l’Unesco non tutela più i singoli cibi: impossibile, per dire, portare a tutela il tortellino. Vengono invece tutelate ‘le arti’, un bene immateriale, ecco perché un buon esempio per proseguire con il percorso delle sfogline è quello della pizza, anche lei tutelata adesso come arte". insomma, la macchina è già in moto, il 2019 sarà l’anno della chiamata a raccolta del territorio. Nel 2020 largo al dossier. Beni Culturali e Mipaaft (il ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali) puntano a una rete assolutamente trasversale, senza connotazioni politiche. Anche se, chiaramente, un passaggio con il Comune di Bologna per forza di cose dovrà esserci. "È una bella sfida per l’Italia e per Bologna – continua Lucia Borgonzoni –, quella dell’arte delle sfogline, patrimonio bellissimo del nostro territorio, deve essere la candidatura di tutti, senza schieramenti. Inoltre la forza delle sfogline è quella delle donne, le sfogline sono un simbolo amatissimo, per loro ci impegneremo. I tempi? Difficile scandirli ora. Di sicuro c’è la ferma volontà a preparare in tempi ragionevolmente rapidi il dossier". 

E proprio il forte e unico carattere femminile di questo lavoro sarà uno dei pilastri della candidatura, il cui dossier, come spiegato dalla Borgonzoni che si occupa anche dei Portici Unesco, dovrebbe prendere corpo in tempi non troppo dilatati. Si potrebbe parlare di una fase tra il 2020 e il 2021 per ultimare il dossier, con una candidatura ufficiale italiana dell’arte delle sfogline a Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco tra il 2022 e il 2023. Ma sono suggestioni, il governo ora si concentrerà sul dialogo con il territorio per concretizzare la richiesta di candidatura. Portici e sfogline, Bologna vuole prendersi l’Unesco.

Ma quali sono i passaggi di una candidatura a Patrimonio Culturale immateriale dell’Unesco? La proposta deve essere presentata alla Commissione nazionale italiana per l’Unesco. Dopodiché, la stessa Commissione comunica la proposta al ministero competente per l’attività istruttoria. Ultimata l’istruttoria (il tetto è di 180 giorni per una risposta nel merito), il ministero trasferisce il dossier a Parigi per la valutazione finale del Consiglio Direttivo Unesco. La candidatura Unesco deve essere presentata entro il 31 marzo. Tra i tanti impulsi dati alla presentazione della candidatura, anche quello della consigliera comunale Pd Raffaella Santi Casali, che con un ordine del giorno aveva pungolato oltre un anno fa il sindaco Virginio Merola sulla presentazione della proposta

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