Smart working, i sindacati: "Partita aperta"

Non c’è accordo con Lepore. Sinistra, M5s e Verdi in pressing. Bugani: "Dialoghiamo"

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Per i sindacati resta aperta la partita che riguarda lo smart working dei dipendenti del Comune di Bologna. Dopo la decisione di ritornare alla formula con un giorno a settimana, il sindaco Matteo Lepore aveva annunciato l’aggiunta di ulteriori 10 giorni all’anno ma per i rappresentanti dei lavoratori il provvedimento non è affatto risolutivo. "L’amministrazione ha mostrato poca flessibilità nell’accogliere la nostra richiesta di mantenere la prestazione lavorativa così come si era delineata con i due giorni di smart working a settimana, non c’è stata alcuna apertura in tal senso. Noi – afferma in commissione Loredana Costa della Uil – chiedevamo che in attesa del rinnovo del contratto, che disciplinerà una serie di ulteriori declinazioni dello smart working, di mantenere le due giornate". L’amministrazione, invece, ha proceduto con l’emanazione di una circolare che sancisce la formula 1+10 ma "sicuramente per noi il tema non si chiude qui e chiederemo un nuovo incontro", avverte Costa. Marco Iacono della Cgil condivide le considerazioni della collega e aggiunge: "Sarebbe fondamentale un percorso di partecipazione e condivisione". Il tema resta aperto anche in seno alla maggioranza con Simona Larghetti (Coalizione civica) e Marco Piazza (M5s) che chiedono maggiore flessibilità, mentre i co-portavoce di Europa Verde, Valentina Marassi e Danny Labriola, premono affinché "si mantengano due giorni di smart working". Media l’assessore all’Agenda digitale Massimo Bugani: "Ci si deve muovere insieme, il Comune intende dialogare con lavoratori e sindacati".

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