Sorrentino in piazza Maggiore racconta ‘Il divo’

Il regista premio Oscar questa sera propone la pellicola che indaga la vita e gli enigmi di Giulio Andreotti

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di Benedetta Cucci

"Quando Andreotti mi disse di non fare un film su di lui, perché dal suo punto di vista non aveva fatto nulla di importante e riteneva quindi non ne valesse la pena, io penso fosse sincero".

Paolo Sorrentino ricorda le parole di colui che è stato tra i grandi protagonisti della storia politica italiana per decenni, prima che il regista iniziasse a girare Il divo, film dedicato a Giulio Andreotti nel periodo della sua vita che va dal 1991 e il 1993, a cavallo tra la presentazione del suo VII governo e l’inizio del processo di Palermo per collusioni con la mafia. E il racconto di ciò che fu quel suo film celebrato a Cannes nel 2008 con il Premio della Giuria e poi candidato agli Oscar nel 2010 nella categoria Miglior trucco, lo proporrà certamente questa sera in piazza Maggiore, quando salirà sul palco sotto le stelle, proprio per presentare Il Divo, che 14 anni dopo si vede ancora con curiosità.

La pellicola inizia con una lunga serie di morti di personalità di spicco (Moro, Dalla Chiesa, Pecorelli – fu il giornalista a battezzarlo ‘il divo’ –, Falcone, Calvi, Sindona, Ambrosoli), tutti decessi che riguardano direttamente o indirettamente proprio Andreotti. La vicenda principale prende il via il giorno della presentazione dell’ultimo governo andreottiano, il 12 aprile 1991. "L’idea che aveva di sé era di uno che tutto sommato non conduceva una vita così interessante – rammenta Sorrentino –, perché per lui era del tutto normale essere un uomo di potere, lo è stato da subito, da quando aveva vent’anni, quindi quello che per me appariva misterioso e segno di un talento unico per lui era molto banale e non capiva perché andasse raccontato. Andreotti da questo punto di vista era oltre il cinismo. Aveva visto talmente tante cose e conosciuto talmente tante persone che le sue esperienze di vita si sono messe tutte su una specie di piano orizzontale, per cui un omicidio non era dissimile da un pranzo".

Dopo qualche giorno di pausa per lasciare spazio alle iniziative legate alla commemorazione del 2 agosto 1980, Sotto le stelle del cinema tornerà mercoledì 3 agosto con l’omaggio a Pier Paolo Pasolini, nel centenario della nascita del regista, che si aprirà con la proiezione del suo esordio dietro alla macchina da presa nel 1961, ovvero Accattone.

La Cineteca, comunque, non si ferma mai con i suoi tanti progetti e si conferma riferimento didattico a livello nazionale col suo lavoro pluridecennale sull’educazione all’immagine, che viene riconosciuto ancora una volta dai ministeri della Cultura e dell’Istruzione: A scuola di cinema è infatti uno dei progetti vincitori del bando Progetti di rilevanza nazionale nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola e coinvolgerà, da settembre a maggio del prossimo anno, 370 docenti e 3.200 studenti di 50 scuole di ogni ordine e grado, in sei regioni italiane.

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