Sosta, Bomob ancora senza pace Esposto ad Anac e Corte dei Conti sulla cessione dei parcometri

Nel mirino il ramo d’azienda ricevuto. L’azienda Iem: "Servizio pubblico dato ai privati, contratto nullo". Malfunzionamenti, alcuni palmari degli accertatori ‘non parlano’ con le nuove colonnine: ecco dove.

Sosta, Bomob ancora senza pace  Esposto ad Anac e Corte dei Conti  sulla cessione dei parcometri

Sosta, Bomob ancora senza pace Esposto ad Anac e Corte dei Conti sulla cessione dei parcometri

di Paolo Rosato

Poteva Bomob, società di scopo che gestisce la sosta a Bologna, ricevere il ramo d’azienda da Tper comprensivo della gestione del sistema dei parcometri? Non secondo ‘Iem’, un’azienda genovese, che il 24 novembre del 2022 ha presentato una segnalazioneesposto a vari soggetti, tra i quali la Corte dei Conti e l’Anac (Autorità anti-corruzione), con la richiesta di una verifica in merito alla nullità del contratto di cessione del ramo d’azienda da Tper a Bomob. Una vicenda ingarbugliata, agganciata alla scelta della stessa Bomob di liquidare Ditech, società che aveva vinto la gara per la fornitura dei parcometri in città, per poi trattare privatamente con Flowbird (ex Parkeon, è quindi andata in continuità), società scelta quindi senza un’evidenza pubblica. Iem è ancora in attesa di una risposta (tra i destinatari della segnalazione ci sono anche la Procura di Bologna e il Garante per la Concorrenza), e nel frattempo si affastellano le segnalazioni sui malfunzionamenti dei nuovi parcometri.

L’INGHIPPO

Ma andiamo con ordine. Iem è un’azienda leader dell’on street parking che ha partecipato alla gara dei parcometri, bandita a suo tempo da Tper (che successivamente ha perso la sosta a vantaggio di Bomob), arrivando seconda dietro la società vincitrice Ditech. Iem per gli esiti della gara si era già rivolta al tribunale amministrativo, ma il Consiglio di Stato in ultima istanza non era entrato nel merito. Di fianco però è andato avanti il tema del secondo ‘ricorso’, insomma non c’è pace per Bomob: il sistema di parcometri per la gestione del piano sosta comunale – è il sunto della posizione di Iem all’interno dell’esposto –, ricadenti all’interno del ramo d’azienda ceduto, costituisce una rete infrastrutturale destinata all’esercizio del servizio pubblico di rilevanza economica, facente parte del demanio pubblico stradale. La cui proprietà, secondo quanto stabilito dall’113, comma 2, del D.Lgs. 2672000, non poteva essere ceduta a una impresa privata. Questa la tesi al vaglio anche della Corte dei Conti. E poi c’è il fronte del rispetto della concorrenza e degli apparecchi installati senza gara pubblica, con Iem che contesterebbe i costi e la qualità del servizio e Palazzo d’Accursio che, pare, non avrebbe ricevuto un euro per i 300 vecchi apparecchi rottamati. Ancora, cosa succederà alla fine del contratto di fornitura dei parcometri? Alla scadenza del contratto potrebbero porsi dei problemi in ordine al procedimento da seguire affinché Bomob consegni la rete di parcometri nella disponibilità giuridica o di fatto della stazione appaltante o del Comune, affinché quest’ultimo possa utilmente bandire la nuova gara per il servizio.

COSA NON FUNZIONA

Il passaggio ai nuovi parcometri tra l’altro sarebbe dovuto essere graduale, ma così non è stato: in luogo degli oltre 900 vecchi apparecchi, ne devono essere installati 560 in tutto (la svolta è stata annunciata il 23 febbraio, i totem digitali sono su strada da inizio marzo), uno ogni 200 metri, a collaudo aperto. Numerose le segnalazioni arrivate al Carlino, a Bomob, e anche alla Polizia Locale, perché alcuni comportamenti delle nuove macchine digitali sono sembrati ‘strani’ all’utenza. In primis, alcuni cittadini con il nuovo sistema di pagamento hanno digitato la targa per registrare la sosta. Ma i palmari degli accertatori non hanno rilevato in alcuni casi il pagamento. Perché? I parcometri erano offline? Hanno difficoltà a ‘parlare’ con i palmari? Non ci sarebbe assoluta certezza, ma le segnalazioni sono piovute sugli interessati. Riguardo ai malfunzionamenti, un’altra casistica: alcuni utenti hanno inserito la targa, ma non è uscito dalle nuove macchine nessun tagliandino come ricevuta. Di qui la domanda, il pagamento è andato o no a buon fine? L’obbligatorietà di esporre il tagliando non c’è, ma la ricevuta ovviamente fa fede sul pagamento. Anche in questo caso, numerose le richieste di chiarimenti inoltrate sia a Bomob, sia alla Polizia Locale.

LA MAPPA

In particolare, questa è la ‘mappa’ delle strade, secondo quanto risulta al Carlino, dalle quali i cittadini hanno lamentato un erroneo funzionamento dei nuovi parcometri: da inizio marzo sarebbero arrivate all’azienda degli alert di malfunzionamento in via Zanardi ("transazioni cancellate di fronte al civico 29"), in via Stalingrado angolo via Liberazione, in via Riva di Reno in corrispondenza dei civici 3, 17, 25 e 28 ("Non prende le monete"), in via Mascherino davanti ai civici 10, 18, 15, in via Vittorio Veneto all’angolo di via Pasubio. Insomma, dopo la vicenda delle "multe pazze" raccontate dal nostro giornale, un altro fronte: i cittadini chiedono maggiore chiarezza sulle modalità del pagamento della sosta.

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