Spaccate, la persecuzione di SassoMet

Il centro servizi per auto di via Margotti razziato dai ladri per la ventunesima volta in 14 anni. Serranda sfondata con un mezzo rubato

 Renato Bizzini della Sassomet

Renato Bizzini della Sassomet

Casalecchio di Reno (Bologna), 30 aprile 2022 - Un’auto rubata usata come ariete e ancora una volta i predoni della notte mettono a segno un furto con spaccata al bar-tabaccheria e agli uffici del centro servizi auto SassoMet di Casalecchio. È successo alle due del mattino di ieri in via Margotti, una laterale di via del Lavoro, dove una banda composta da almeno tre ladri è riuscita a forzare il sistema di recinzioni e controlli che protegge questo complesso di servizi e officine per il sistema di trasporto gestito dalla famiglia Bizzini.

Un’azienda che in 14 anni di attività ha così collezionato il triste primato di 21 furti. Anche in questa occasione, come già nello scorso luglio, i malviventi hanno utilizzato un’auto rubata, una Daihatsu Terios il cui furto era stato denunciato nei giorni scorsi a Reggio Emilia, per sfondare vetrata e saracinesca nell’edificio con bar, negozio e uffici sul lato nord, quello che con una veranda, si rivolge al lato dell’autolavaggio e del ristorante. Per avere ragione dei serramenti, sostituiti da pochi mesi dopo l’ultima spaccata, il piccolo fuoristrada è stato messo ripetutamente a marcia indietro a picchiare contro i serramenti. Al quinto tentativo i telai metallici hanno ceduto. L’autista e i complici sono ben visibili nella ripresa delle telecamere di videosorveglianza mentre, col viso travisato, entrano nel bar dove è stata fatta razzia di sigarette, gratta e vinci ,oltre al fondo cassa. Al primo impatto è scattato l’allarme e da quel momento in otto minuti i tre ladri hanno fatto man bassa al bar, che il giorno precedente aveva ricevuto il rifornimento di sigarette, e anche nell’ufficio dove c’è un altra cassa per le spese correnti. Si stima che tra danni diretti e valore del bottino questo assalto ammonti ad almeno 10mila euro.

"Si tratta di gente che ha studiato tutto il percorso nei minimi dettagli", chiarisce Renato Bizzini che allo scatto dell’allarme delle 2 di notte ha impiegato otto minuti per arrivare sul posto. "Visto l’andazzo degli ultimi anni ci siamo chiusi su tutti i lati. Però sono riusciti a infilarsi in un vicolo che sta tra il giardino pubblico e la recinzione. Hanno divelto la barriera, spostato il bancale delle batterie e sfregando di qua e di là sono arrivati nel piazzale. Speravano di usare una Panda parcheggiata sotto la tettoia, ma non sono riusciti a metterla in moto. Così hanno sfondato la vetrina, fatto razzia e poi sono scappati a piedi, e avevano certamente almeno un altro complice ad attenderli con un altro mezzo", conclude sconsolato.

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