Stadio e traffico, anche il Comune deve fare di più

Valerio

Baroncini

Il tema non è nuovo. E, anzi, la vecchia amministrazione di cui Lepore ha fatto parte non s’era mai posta il problema nonostante le lamentele dei residenti e dei cittadini: penso a molte partite, ma se qualcuno c’era passato anche all’ingorgo pantagruelico per un concerto dei Depeche Mode sempre al Dall’Ara. Per questo l’uscita mi pare un pochino pelosa, di sicuro centrata, ma più attenta al consenso che alla realtà. Saremo noiosi e un po’ fastidiosi, ma il Comune dovrebbe prima pensare ai propri eventi (vedi la maratona) poi ragionare sul resto. Oppure fare entrambe le cose insieme. Penso anche al Bologna Fc, che sullo stadio Dall’Ara – proprio come il Comune, e questo meriterebbe altro dibattito – metterà soldi propri e forse non può mettere in discussione i diritti televisivi o altro. Bisogna essere realisti.

Uno stadio così inglobato nella città comporta vantaggi, ma anche molti svantaggi. Prendere o lasciare: il Comune è quello che insieme con la società ha deciso di non delocalizzare l’impianto, dunque invece di scrivere lettere sugli orari televisivi (gli infrasettimanali sono aumentati, ma il problema è atavico), dovrebbe intervenire in maniera più forte sulla viabilità della zona. L’organizzazione è compito del Palazzo. Suggerimenti: 1) chiudere alle auto dei non residenti le vie Saragozza, Irma Bandiera e Montefiorino; 2) deviare sui viali il traffico ordinario; 3) creare aree di parcheggio esterne (tante, vere, utilizzando ad esempio spazi da rigenerare) e portare con navette gratuite i tifosi allo stadio; 4) multe a nastro per chi parcheggia in maniera selvaggia sui marciapiedi o ostruisce i sensi di marcia; 5) un servizio bus potenziato e ancora più capillare; 6) informare tutta la città su nuove e diverse modifiche, spingendo per percorsi da preferire e altri da evitare.

Credo la giunta Lepore, se escludiamo il caso maratona e la gaffe Capasso, non abbia iniziato male. Ma ora servono azioni ancora più concrete.