Bologna da Champions? Il Dall’Ara è pronto

L’assessora Li Calzi rassicura sul Dall’Ara: "Rispetta i requisiti Uefa. Ha già ospitato le gare del mondiale Under 21 e della Nazionale. E se il traguardo sarà raggiunto, valuteremo le modalità del trasloco"

Lo stadio Dall’Ara attende ancora i lavori di restyling e ammodernamento

Lo stadio Dall’Ara attende ancora i lavori di restyling e ammodernamento

Bologna, 8 marzo 2024 – “Il Dall’Ara è pronto". La voce di Roberta Li Calzi, assessora comunale allo Sport, è raggiante: da super tifosa rossoblù e appassionata di calcio, vedere un Bologna così in alto in classifica, senza paura e con la voglia di coltivare un sogno sempre più reale, "è un piacere, oltre che un lavoro". E i riflettori si spostano allora sulle questioni amministrative: se gli uomini di Thiago Motta dovesse qualificarsi davvero per la Champions League, o per un’altra competizione europea, lo stadio sarebbe all’altezza dei requisiti Uefa? "Certo", risponde secca Li Calzi. D’altronde i bolognesi hanno già visto ospitare alcune competizioni internazionali: era successo nel 2019 con i mondiali Under 21 e, più di recente, anche con le partite della Nazionale maggiore impegnata nella ‘Nations League’.

Roberta Li Calzi assessore allo Sport del Comune di Bologna (Roberto Serra/ Iguana)
Roberta Li Calzi assessore allo Sport del Comune di Bologna (Roberto Serra/ Iguana)

Assessora, il sogno continua. C’è chi si chiede già se, il prossimo anno, il Dall’Ara sia omologato per qualcosa di più della sola Serie A.

"È pronto, omologato e non ha bisogno di ulteriore interventi. Non voglio entrare nei tecnicismi, che annoierebbero i cittadini, ma l’impianto ha tutte le carte in regola".

E lo stadio temporaneo, eventualmente? Il Dall’Ara aspetta da tempo il restyling, che dovrebbe essere definito nei prossimi mesi. Il sindaco aveva parlato di un bando entro la fine di marzo...

"È chiaro che, di fronte alla novità di una classifica come questa, bisogna fare le opportune valutazioni. L’impianto temporaneo (che sorgerà nell’area del Caab, ndr ) per sua natura nasce per consentire i lavori al Dall’Ara e avrebbe una capienza intorno a 16mila posti. Il nostro stadio è un gioiello, è un luogo meraviglioso e la Torre di Maratona è unica: questo è il motivo per cui magari ci vorrà un po’ per terminare i lavori. Ma è chiaro che se i rossoblù continuassero ad andare così bene, bisognerebbe rivedere qualcosa a livello di tempistiche e modalità".

Le linee guida Uefa, peraltro, parlano di una soglia di almeno 10mila spettatori. Qualche altro nodo da sciogliere?

"Io dico che, se i problemi fossero sempre questi, il mio sarebbe il lavoro più bello del mondo (sorride, ndr )".

Lei che sensazioni ha?

"Molto, molto positive. Ricordo bene il giorno in cui io e Thiago Motta ci siamo presentati, ricordo anche quello scetticismo legittimo dei primi periodi. Oggi invece stiamo vivendo un momento magico, ma nello sport i momenti magici non accadono per caso".

Come si trova, dal lato dell’amministrazione comunale, a lavorare con la società?

"Benissimo. C’è un clima favoloso, non soltanto sereno: io sono molto legata a Casteldebole e lì si è sempre respirata un’aria particolare. Oggi vivo quell’atmosfera svolgendo il mio ruolo ed è fantastico avere a che fare con un presidente sempre presente o con gli addetti ai lavori che ti accolgono con il sorriso".

Il Dall’Ara era finito anche tra gli stadi oggetto della candidatura agli Europei 2032 presentata da Italia e Turchia.

"Inizialmente c’erano possibilità concrete, dato che la candidatura sembrava riguardare soltanto il nostro Paese. Ora le cose sono cambiate e non so se sarà così, c’è un elenco di stadi omologati e poi alcuni da ammodernare. Ma Bologna ha una sua solidità, sia per quanto riguarda la società calcistica sia per quanto riguarda la componente pubblica, che investe una bella fetta. È un piacere poter lavorare in un ambiente del genere".

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