Guastalla (Reggio Emilia), 9 maggio 2024 – Tanta paura nella mattinata di oggi alle piscine di Guastalla in via Sacco e Vanzetti.
A seguito di un incidente durante i lavori di manutenzione ai depuratori della struttura, verificatosi intorno alle 8, una nube di cloro si è sollevata in cielo e poi si è propagata agli ambienti vicini, tra cui le scuole (gli istituti superiori Russell e Carrara), la mensa della Cir e il bar dove molte persone (tra cui diversi studenti) stavano facendo colazione. Tanti di loro hanno iniziato a mostrare sintomi di tosse e lacrimazione degli occhi.
Una volta partito l'allarme, sono corsi sul posto tutti i soccorritori disponibili, da tutta la provincia. È stata operata l'ossigenoterapia sul posto, mentre molti degli intossicati sono stati trasportati nei vicini ospedali di Guastalla, Montecchio e Reggio Emilia.
L’Ausl ha comunicato che ci sono state “104 persone intossicate a causa di una nube tossica, di probabile gas cloro”. Si tratta di intossicati lievi, tranne quattro codici arancioni. Le scuole sono state evacuate, poi in mattinata i vigili del fuoco hanno dato l’ok per la riapertura dei plessi scolastici.
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"L'incidente avvenuto a Guastalla di Reggio Emilia è solo l'ultimo di una serie di gravi episodi che si stanno verificando con sempre più frequenza nelle piscine italiane, e che mettono a rischio la salute dei cittadini", lo afferma la società italiana di Medicina Ambientale (Sima). "I prodotti chimici normalmente utilizzati per la disinfezione delle acque (ad esempio ipoclorito di sodio e di calcio, acido solforico, acido tricloroisocianurico) sono classificati come pericolosi perché in gran parte corrosivi", spiega il presidente della Sima Alessandro Miani. "Nel caso in cui ipocloriti vengano a contatto con i correttori di acidità (acido solforico, cloridrico, eccetera) possono liberare cloro gassoso, gas tossico per inalazione responsabile di intossicazioni acute anche molto gravi", aggiunge il sanitario.
Ancora l'Ausl: "I sintomi di intossicazione riscontrati sono: bruciore agli occhi e lacrimazione, faringodinia, tosse e difficoltà respiratoria più o meno lieve, cefalea, nausea e vomito".
"I tecnici Arpae hanno verificato anche il locale di Pronto soccorso in zona ospedaliera poco distante che non presentava tracce odorigene riconducibili al cloro e, pertanto, non sono state effettuate misure - conclude la nota di Arpae - . Successive misure istantanee nel piazzale hanno evidenziato il ritorno a una condizione di normalità, con livelli inferiori ai limiti di rilevabilità del metodo. Sono in corso ulteriori misure che verranno effettuate nuovamente sia in prossimità del plesso scolastico, sia nella zona ospedaliera e nelle aree residenziali limitrofe". Infine, è "prevista la raccolta di campioni di prodotto contenuto nelle cisterne che saranno analizzati nel laboratorio Arpae di Reggio Emilia".
"Dai primi accertamenti condotti dai vigili del fuoco - continua il comunicato di Arpae -, a causare l’incidente potrebbe essere stata una miscelazione errata durante le operazioni di travaso del fornitore di acido solforico all'interno delle cisternette di raccolta nel locale di deposito del centro. Si specifica infatti che si ha formazione di cloro gassoso quando l'acido solforico si mescola inavvertitamente con una soluzione di ipoclorito, disinfettante delle acque di piscina".
"Gli operatori Arpae - scrivono i tecnici nel primo bollettino emanato - hanno fornito ai vigili del fuoco le fialette per la determinazione istantanea di cloro in aria ambiente. È emersa la presenza di cloro gassoso in concentrazioni elevate, fuori scala di misura".
La nube tossica che si è sprigionata questa mattina dal centro sportivo Le Piscine di Guastalla (Reggio Emilia) è stata di "probabile gas cloro". È quanto emerge dal primo bollettino di aggiornamento dell'Arpae, allertata sull'accaduto dalla centrale operativa dei vigili del fuoco di Reggio Emilia. Quando i tecnici dell'Agenzia sono arrivati non era più presente alcuna nube perché si era dispersa all'aperto.
Ancora l'Ausl: "I sintomi accusati, per lo più lievi, sono stati bruciore agli occhi e lacrimazione, mal di gola, tosse, difficoltà respiratoria, solo per alcuni più pronunciata. Sul posto già intorno alle 8 è stato allestito un Posto medico avanzato, un punto di primo intervento, con medici e infermieri, dal quale sono passati tutti i ragazzi e coloro che non si sentivano bene. Principalmente si è trattato degli studenti dei due istituti superiori accanto alle piscine, Russel e Carrara. Trattati sul posto, da qui sono stati inviati in 65 al pronto soccorso di Guastalla (di questi solo quattro in codice arancione), altri 13 al pronto soccorso di Montecchio e 11 a quello di Reggio Emilia. Non risultano ricoverati, ma al momento diversi in osservazione nei pronto soccorso. Per 15 ragazzi i genitori hanno preferito portarli a casa. La Ausl era intervenuta anche con un'automedica da Novellara, due auto infermieristiche da Guastalla e Poviglio".
Il bilancio della propagazione della nube chimica che si è sprigionata questa mattina dalle piscine di Guastalla (Reggio Emilia) è di 104 intossicati, per lo più ragazzi tra 14 e 19 anni, più una docente, qualche agente di polizia intervenuto sul posto e alcuni operatori di una mensa. È il bilancio fornito dall'Ausl di Reggio Emilia che spiega che gli intossicati sono stati trattati per "esalazioni di cloro". Non risultano al momento ricoverati, ma molti sono stati spediti nei pronto soccorso di Guastalla, Montecchio e Reggio Emilia. Ecco il comunicato: "104 persone intossicate (la maggior parte con sintomi lievi) e trattate dai sanitari a causa di una nube tossica, di probabile gas cloro, formatasi nei pressi del Centro sportivo 'Le Piscine' nelle vicinanze del Polo scolastico dove hanno sede gli istituti scolastici Russell e Carrara. L’episodio è avvenuto poco prima delle 8 questa mattina, l’emergenza nell’area al momento è rientrata".
Agli impianti dello Sports Center Swimming Pools di Guastalla è in corso un sopralluogo del pubblico ministero di Reggio Emilia, Dario Chiari. Da qui questa mattina poco prima delle 8 si è levata una nube durante operazioni di stoccaggio di sostanze per la depurazione delle vasche che ha intossicato oltre cento persone, soprattutto ragazzi delle scuole superiori adiacenti. La dinamica è ancora da chiarire.
I tecnici dell'Agenzia regionale per l'ambiente dell'Emilia-Romagna (Arpae) sono al lavoro, insieme ai colleghi dell'Ausl e dei vigili del fuoco, a Guastalla per monitorare i livelli di qualità dell'aria. La zona coinvolge nelle immediate vicinanze scuole (l'istituto superiore Russell), l'ospedale, abitazioni private, altri impianti sportivi.
La nube chimica, giallastra, sprigionatasi dalle piscine di Guastalla questa mattina si sarebbe originata da un incidente durante i lavori di manutenzione ai depuratori degli impianti. A quanto appreso, un dipendente di una ditta di materie chimiche avrebbe portato acido solforico. Tuttavia - questa è una delle ipotesi fin qui formulate - l'acido sarebbe venuto a contatto con un'altra sostanza innescando la reazione chimica e la nube giallastra. Nube che ha investito in pieno il tecnico al lavoro, che figura tra gli intossicati e non è in pericolo di vita.
Francesco Saverio Violante (medico Sant'Orsola e specializzato nella medicina del lavoro) ha spiegato gli effetti dell'incidente accaduto alle piscine di Guastalla: "I presenti hanno inalato vapori da acido solforico fortemente irritanti. I sintomi possono causare irritazione agli occhi e alle vie respiratorie. Non sono in pericolo di vita: l'esposizione è stata limitata solo ad oggi quindi gli effetti potrebbero svanire in quale giorno. Dipende tutto da quanto sono stati esposti alla nube. I più colpiti possono essere i lavoratori visto l'immediata vicinanza alla sostanza, ma il rischio comunque non varia da bambino ad adulto".
In totale sono state soccorse un centinaio di persone. Una quarantina di pazienti sono finiti all'ospedale di Guastalla, una ventina a Montecchio e un'altra ventina a Reggio Emilia. Sono tutti intossicati lievi, tranne una ragazza che mostrava sintomi più importanti.
Alle 11.15 i vigili del fuoco hanno dato l'ok per la riapertura delle scuole.
Quello solforico è un acido che si usa nelle piscine a inizio stagione e che serve a purificare l’acqua. La sostanza viene controllata di volta in volta tramite un software computerizzato.
Controlli successivi hanno permesso di appurare che la sostanza travasata è acido solforico il quale ha provocato una nube di zolfo.
Da Bologna sta arrivando il nucleo Nbcr dei Vigili del Fuoco, specializzato nella gestione delle nubi tossiche per la decontaminazione.
Le persone soccorse sono 140 (molti di loro sono intossicati, ma non tutti), una quarantina le persone curate negli ospedali. I vigili del fuoco stanno ora controllando le concentrazioni di gas nella scuola per decidere se riarprirla o meno.
In molte delle persone rimaste intossicate hanno iniziato a mostrare sintomi di tosse e lacrimazione degli occhi, la nube si è poi spostata all'interno della scuola
Nel bar e nella mensa Cir adiacenti, a quell'ora affollati per le colazioni, c'era molta gente tra cui tanti studenti della scuola
Un episodio simile a quello della piscina di Guastalla è successo a Milano qualche giorno fa, quando sono rimaste intossicate 42 persone tra cui 28 bambini. Un altro episodio anche a Verona più di un anno fa.
I sanitari hanno soccorso gli intossicati con l'ossigenoterapia sul posto e le scuole sono state evacuate
Stamattina ore 8 una nube di cloro si è alzata vicino a piscine delle scuole di Guastalla. Ci sono un centinaio di intossicati tra cui studenti di cui nessuno grave